«Fiume o morte!», un docu-film «molto fiuman»

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«Fiume o morte!», un docu-film «molto fiuman»
Foto Goran Žiković

Un lungo e caloroso applauso ha riempito la sala dell’Art cinema di Fiume sabato sera, 8 febbraio, dopo l’attesissima première fiumana del docu-film “Fiume o morte!” del giovane regista e sceneggiatore Igor Bezinović. Il foltissimo pubblico accorso alla prima proiezione, che ha registrato il tutto esaurito, ha accolto con entusiasmo la storia dell’occupazione di Fiume da parte del controverso poeta, scrittore e drammaturgo e politico Gabriele D’Annunzio raccontata, come spiegato da Bezinović stesso, in maniera cronologica, coinvolgendo nel lungo processo di produzione della pellicola numerosi abitanti di Fiume, da quelli appartenenti alla CNI a quelli della maggioranza. Il risultato è un’opera cinematografica originale, educativa e oltremodo interessante, nonché umoristica, con la quale l’autore ha omaggiato la sua città natale.

Un omaggio a Fiume

La pellicola, alla quale Bezinović ha lavorato per dieci anni, è frutto di una ricerca approfondita nella quale ha utilizzato filmati e fotografie scattate all’epoca dell'”impresa di Fiume”, durata sedici mesi, ovvero dal 12 settembre 1919 al 27 dicembre 1920. Ai filmati e alle immagini storiche si aggiungono le ricostruzioni delle medesime, nelle quali l’autore ha coinvolto gli abitanti di Fiume, ma ciò che rende unico questo film è il fatto che un ruolo di rilievo è stato dato al dialetto fiumano, accanto alla lingua croata.

A salutare i presenti prima della proiezione è stata la direttrice dell’Art cinema, Slobodanka Mišković, la quale ha definito “Fiume o morte!” una bellissima dedica agli abitanti di Fiume e ha ricordato che la première mondiale del film si è tenuta pochi giorni fa a Rotterdam, dove è stato insignito del premio principale, Tiger award, alla 54esima edizione del Festival internazionale del cinema, vincendo pure il premio FIPRESCI, conferito dalla Federazione internazionale della stampa cinematografica. A rivolgersi al pubblico in dialetto fiumano è stata invece la giornalista di Radio Fiume e conduttrice Selina Sciucca, la quale spiegato che il premio Tiger viene conferito ai registi emergenti, innovativi e coraggiosi e “Fiume o morte!” è il primo film croato ad averlo vinto.
Un’impresa cinematografica unica

Slobodanka Mišković ha ricordato che attraverso la storia di D’Annunzio viene raccontato non soltanto il passato di Fiume, bensì anche il suo presente, e che all’invito di prendere parte alle riprese della pellicola avevano aderito numerosi abitanti di Fiume. “In questa impresa cinematografica unica, in compagnia di numerosissimi fiumani e fiumane, ‘riječani e riječanke’, Igor Bezinović ha ricercato e ricostruito una vicenda forse meno nota della densa e ricchissima storia della nostra città: l’impresa di Fiume, l’occupazione del poeta e intellettuale Gabriele D’Annunzio e dei suoi legionari, non solo per capire meglio il passato, ma anche per capire meglio il momento che stiamo vivendo”, ha rilevato Selina Sciucca.

A concludere i discorsi introduttivi è stato Igor Bezinović, il quale, dopo aver spiegato di essere tornato da Rotterdam in mattinata, ha osservato che “trovandomi qui con voi in questa grande sala ho la sensazione di stare con un’enorme famiglia allargata, che è bellissimo”. Ha voluto pure ringraziare in primo luogo tutti coloro che si sono trovati davanti la cinepresa e che hanno avuto fiducia in lui e hanno trascorso gli ultimi anni “in compagnia mia e di questo film”, come pure quelli dietro la cinepresa, nonché la sua famiglia.
Fragorose risate e applausi

Andrea Marsanich, la versione estiva di D’Annunzio

La nostra giornalista Helena Labus Bačić con Sandro Ferletta, Silvana Zorich, Renzo Chiepolo e Andrea Marsanich. Foto Goran Žiković

La proiezione del film è stata accompagnata da fragorose risate e applausi, in un’atmosfera allegra e calorosa. Tra il pubblico si sono trovati, naturalmente, anche i numerosi protagonisti del docu-film, tra cui gli appartenenti alla CNI, come il giornalista di Radio Fiume ora in pensione, Andrea Marsanich, che è stato la “versione estiva di D’Annunzio” (uno dei sette attori non-professionisti che hanno impersonato il Vate), Silvana Zorich, Noemi Dessardo, Renzo Chiepolo, Sandro Ferletta, Sara Marsanich, Lovro Mirth e altri, che hanno avuto pure il ruolo di narratori. Considerato che alle riprese hanno partecipato decine di cittadini di Fiume, anche la foto-ricordo scattata alla fine della proiezione ha compreso decine e decine di persone, tra protagonisti e membri del team di produzione e l’autore stesso. Ricordiamo che il film è una coproduzione croato-italiano-slovena.

Una dichiarazione a caldo dopo la prima proiezione ci è stata concessa da Igor Bezinović, il quale si è detto molto felice del modo in cui il film è stato accolto dal pubblico fiumano. “In questo momento, dopo l’emozione di Rotterdam e quella di stasera, sono pieno di adrenalina e di energia che si accumulava da dieci anni, una sensazione straordinaria”, ci ha riferito l’autore.

Abbiamo colto pure l’occasione di sentire le impressioni di alcuni dei protagonisti del film, i connazionali Andrea Marsanich, Silvana Zorich, Renzo Chiepolo e Sandro Ferletta, i quali si sono detti entusiasti dell’esperienza vissuta nel corso della produzione della pellicola. “Questa è stata un’esperienza indimenticabile, preziosa perché stare davanti alla cinepresa è una cosa unica ed eccezionale – ci ha riferito Andrea Marsanich –. Inoltre, fare cose storiche – infatti, avevo detto al regista di voler fare cose storiche, nient’altro – è stato bello perché siamo fiumani e a noi fiumani piace fare cose di questo tipo. Trovarsi nei vari luoghi di Fiume, dove ci sono le nostre radici e dove hanno vissuto i nostri genitori, nonni e bisnonni, è una cosa speciale. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questo progetto”.

Il dialetto fiumano in primo piano

Foto Goran Žiković

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Silvana Zorich, la quale ha spiegato che all’inizio non erano consapevoli di quanto serio sarebbe stato questo film. “Igor è una persona amabile, gentile ed educata, oltre a essere molto bravo, per cui durante il lavoro ci siamo divertiti – ha dichiarato Zorich –. Per noi era una cosa nuova e abbiamo dato il nostro meglio. Vorrei anche sottolineare che il fatto di aver potuto parlare in dialetto fiumano in un film che è stato anche premiato a Rotterdam è una cosa davvero meravigliosa”.

Molto compiaciuto di aver fatto parte del progetto si è detto anche Sandro Ferletta, perché “fa parte della mia città ed è una cosa che rimane. Siamo molto emozionati per questo film perché di esso si parlerà ancora per anni. Farne parte conta molto”.

Anche per Renzo Chiepolo si è trattato di un’esperienza unica che all’inizio però non prendeva molto sul serio. “Andando avanti con il film, ho capito che si tratta di un progetto molto serio e che è necessario impegnarsi – ci ha riferito –. Naturalmente, si facevano sbagli, si ripetevano scene, ma è stato bellissimo. Anche come narratori abbiamo dovuto impegnarci, in quanto era necessario prepararsi prima, sincronizzare le scene. È stato un divertimento, ma anche un lavoro serio e sono davvero entusiasta del risultato”.

Nessuno dei nostri interlocutori si aspettava che il film completato si presentasse così bello. “Igor aveva già vinto l’Arena d’oro a Pola, per cui con questo film ha soltanto confermato la sua genialità – ha aggiunto Marsanich –. Igor è puntiglioso, non lascia niente al caso e studia a fondo ogni scena e la storia. Abbiamo girato il film nel 2021 e 2022”.

A detta di Marsanich, una cosa particolarmente preziosa è il fatto che la maggioranza croata ha finalmente avuto modo di sentire “molto fiuman” e hanno capito la nostra storia. “D’Annunzio è stato un personaggio molto controverso, anche se, secondo fonti ufficiali, non andava molto d’amore e d’accordo con Mussolini e definiva le camicie nere come ‘camicie sordide’. Nonostante ciò, possiamo definirlo un protofascista”, ha osservato Marsanich. I quattro connazionali hanno lodato infine la gentilezza e la sensibilità di Igor Bezinović, che – a detta di Marsanich – si è riversata anche nella pellicola.

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