Fiume. Iniziato il collaudo della nave Santiago

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Fiume. Iniziato il collaudo della nave Santiago

La petroliera Santiago sta effettuando il giro di prova nel golfo del Quarnero. Si tratta della seconda di tre navi su cui il cantiere navale 3.maj ha basato la propria salvezza. L’unità è stata costruita dallo stabilimento fiumano, attingendo alle proprie risorse e beneficiando di un prestito del governo per poterla ultimare, dopo la disfatta del Gruppo Uljanik. L’armatore spagnolo Marfleet aveva concordato con la direzione del 3.maj che la costruzione sarebbe stata finanziata dal cantiere navale fiumano. Una volta consegnata l’unità la società iberica avrebbe provveduto a risarcire lo stabilimento quarnerino. Dopo il varo, ma prima dell’inizio dell’allestimento interno, l’Uljanik di Pola aveva chiesto (e ottenuto, visto che all’epoca il 3.maj faceva parte del Gruppo navalmeccanico istriano) di continuare la costruzione dell’unità allo Scoglio olivi. La nave venne trasferita allo Scoglio olivi. Lì rimase, senza essere sottoposta ad alcun intervento, per oltre quattro anni. In seguito al tracollo del Gruppo Uljanik, il 3.maj ha preteso la restituzione della Santiago. Il Tribunale commerciale di Fiume, dopo che il governo ha concesso il prestito per la salvaguardia del 3.maj, ha sancito il rientro della petroliera nel cantiere navale in cui è stata varata, ma ha dovuto versare allo Scoglio olivi un milione di kune per le copertura delle spese dell’ancoraggio della Santiago. Una volta giunta al 3.maj, è risultato che la costruzione della Santiago non era andata avanti e che la ruggine aveva iniziato ad aggredire lo scafo. Al 3.maj hanno dovuto sostituire molte sezioni di lamiera.
Hanno anche dovuto smontare alcuni impianti. Infatti, essendo trascorsi anni dall’inizio dell’allestimento, una parte delle apparecchiature non soddisfavanno più gli standard. Bisogna sottolineare che il 3.maj, nell’anno della crisi in cui i dipendenti non ricevevano la paga, ha perso metà della propria forza lavoro. Inoltre, la pandemia non ha risparmiato gli operai, creando vuoti nei quadri e sovraffaticando quelli abili al lavoro. In più, la crisi mondiale dovuta alla pandemia di Covid-19 ha creato un altro vuoto nella produzione e fornitura di apparecchiature e materiale necessario al completamento della Santiago.
Dopo il giro di prova, necessario sia per eseguire i vari test, sia per poter essere inclusi nel Registro navale croato, verranno effettuati gli eventuali lavori di riparazione. La petroliera, secondo i piani, sarà consegnata all’armatore entro la fine del mese. Infatti, la Marfleet ha già concordato il primo carico.Questa è la seconda nave della salvezza, per il 3.maj. La prima, per il trasporto lacustre di merci per la canadese Algoma, era stata consegnata l’anno scorso. La terza, il car carrier Siam Ashanti, sarà ultimata entro la fine dell’anno. Un’altra buona notizia è che entro il 2022 ci sarà il varo del polar cruiser per la Scenic. Infine, al primo scalo da anni c’è la carena che doveva diventare il terzo car carrier per l’Algoma. Sembra che le trattative con l’armatore per ultimarla siano in corso.
Essendo state adempite due delle tre condizioni per la salvezza, gli operai sperano che finalmente anche le paghe verranno corrette, ossia aumentate. I salari al 3.maj sono rimasti fermi agli importi corrisposti nel 2017 e da allora non sono stati loro erogati né gli indennizzi ferie, né quelli natalizi.

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