Fiume. Don Mario Gerić saluta commosso i fedeli della CNI

Ultima messa nella Cattedrale di San Vito per Mario Gerić che lascia l'incarico che per quattro anni lo ha legato alla CNI di Fiume

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Fiume. Don Mario Gerić saluta commosso i fedeli della CNI
Mauro Graziani si rivolge a don Mario Gerić. Foto gentilmente concessa da Mauro Graziani

Don Mario Gerić è stato esonerato dall’incarico di pastore e guida spirituale della Comunità Nazionale Italiana di Fiume con sede nella Cattedrale di San Vito per proseguire il suo sacro viaggio nel ruolo di padre spirituale e priore della Congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù di via Pomerio. Lo succederà il rettore Ivan Stošić, che celebrerà da ora in poi le messe in italiano. È stata una messa emotiva quella di congedo tra il reverendo Gerić e i fedeli che per quattro anni hanno seguito le sue liturgie. “Vorrei ringraziare tutti voi che siete stati sempre membri e partecipavate alle nostre cerimonie sia qui nella Cattedrale, che in altri posti dove eravamo chiamati a celebrare la parola del Signore in lingua italiana. Abbiamo stretto veramente un bel rapporto di stima reciproca e servire voi è stato per me un vero onore. Ricordo bene i vari momenti di vita condivisi con voi e gli inizi, avvenuti nel pieno del periodo pandemico, quando eravamo costretti a celebrare le messe all’aperto davanti alla Cattedrale di San Vito”. Le parole di don Mario Gerić sono state accompagnate da un applauso che nell’eco della chiesa ha fatto provocato un bell’impatto acustico.

Alla fine della cerimonia di congedo, il reverendo è stato salutato calorosamente e omaggiato dal presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana della Regione litoraneo-montana, Mauro Graziani, con un bellissimo crocifisso, in questo caso presente come rappresentante dei fedeli di madrelingua italiana, che hanno deciso di fare una colletta e acquistare il crocifisso, il quale simbolicamente porta con sé un significato veramente forte essendo simbolo di salvezza e di speranza nel futuro. Mauro Graziani ha parlato proprio di futuro: “L’imprendibilità della vita porta a momenti più o meno belli, ma l’importante è andare sempre avanti mantenendo la rotta. Ogni qualvolta che lei andrà incontro a periodi meno facili, in futuro, caro reverendo, la nostra speranza è che lei possa farsi coraggio tenendo questo nostro crocifisso in mano e ricordando l’affetto che la nostra gente nutre per lei”, ha concluso.

L’atto della consegna del crocifisso. Foto gentilmente concessa da Mauro Graziani

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