Fiume. Cresce la disoccupazione

Nel mese di novembre le persone senza lavoro erano 6.917, ovvero 425 persone in più rispetto a ottobre, ma comunque 1.061 in meno rispetto a 12 mesi fa

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Fiume. Cresce la disoccupazione

La disoccupazione continua a crescere. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio di collocamento e dell’Istituto nazionale di statistica (DZS), nel mese di novembre nella Regione litoraneo-montana i disoccupati censiti erano stati 6.917 (3.813 donne e 3.104 uomini), ovvero 425 persone in più rispetto a ottobre (+6,5%), ma comunque 1.061 in meno rispetto a 12 mesi fa (-13,3%).
Le fasce d’età con il minore tasso di disoccupazione sono quelle medio-giovani: 15-19 (231 unità), 20-24 (654), 30-34 (658), 40-44 (713) e 35-39 (722). Il maggiore tasso di disoccupazione riguarda invece gli ultracinquantenni, con 2.431 persone senza un’occupazione.
In tema d’istruzione, la maggior parte dei disoccupati possiede il diploma di scuola media superiore (2.188 unità) o di un istituto professionale (1.879). Tra coloro che hanno conseguito un titolo universitario ci sono complessivamente 970 persone senza lavoro (539 con una laurea di primo e 431 con una di secondo livello). Sono 953 i disoccupati che hanno terminato soltanto la scuola dell’obbligo, mentre invece sono 388 quelli senza alcun tipo d’istruzione.
L’Ufficio regionale con il maggior numero di disoccupati è Fiume (4.392 unità), seguito dalle sedi dislocate di Abbazia (690), Crikvenica (472), Veglia (378) e Delnice (350), mentre quelli con meno persone in cerca di un lavoro sono gli uffici di Čabar (119), Vrbovsko (121), Arbe (180) e Cherso-Lussino (215). Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la riduzione più accentuata della disoccupazione si registra ad Arbe (-24,4%), Vrbovsko (-21,4%), Cherso-Lussino (-20,7%), Delnice (-20,3%) e Crikvenica (-17,8%).
Tra i 6.917 inattivi censiti nel mese di novembre, 932 non hanno mai avuto un’esperienza lavorativa, mentre gli altri 5.985 hanno avuto almeno un impiego in precedenza. Tra questi, la maggior parte ha lavorato nel settore alberghiero e nei servizi di ristorazione (1.234, 20,6%), presso esercizi commerciali (1.015, 17,0%), nell’industria manifatturiera (767, 12,8%), nei servizi amministrativi (479, 8,0%) e nel settore edile (424, 7,1%).

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