
Rifiuti, rifiuti, rifiuti. Tutti ne parlano, a Fiume. Il motivo? Semplicemente perché spesso i cassonetti, in centro, ma anche in periferia, letteralmente straripano di immondizie di tutti i tipi. Rifiuti gettati un po’ a caso, nonostante l’esistenza di contenitori per la differenziata, trasformando le (a quanto sembra, rare) persone che rispettano le regole, in dei veri e propri “fessi” incompresi.
Ne avevamo già scritto mesi fa, e la situazione, da quanto si osserva, è rimasta invariata. E allora parliamoci chiaro: Fiume è una città in cui persiste – e non si trova una soluzione – il problema della raccolta, dello smaltimento e della gestione dei rifiuti, ma vi si aggiunge anche il basso livello di responsabilità civile di singole persone.
In questi giorni, ad esempio, abbiamo notato un gruppo di studenti in pausa merenda, tra cui uno, terminato di mangiare, si è esibito in un tiro da basket cercando di lanciare il sacchetto del suo panino in un cestino vicino a una fermata dell’autobus. Non avendo fatto centro, il sacchetto è caduto a terra proprio ai suoi piedi. Credete lo abbia raccolto? Macché! Ha continuato a camminare come nulla fosse.
È vero, in città non ci sono cestini a sufficienza, ma è anche il senso civico delle persone che lascia a desiderare.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Richiesta di chiarimenti
Abbiamo contattato al riguardo Ethad Subašić, responsabile del servizio tecnico della municipalizzata “Čistoća”, il quale ha parlato a nome dell’azienda, in sostituzione del portavoce ufficiale Milan Zagorac, assente per motivi di salute.
A Subašić abbiamo chiesto chiarimenti sulle dinamiche, sui problemi e sui piani futuri relativi alla gestione dei rifiuti. La conversazione, inizialmente, non era stata concepita come un’intervista, ma è partita dal tentativo di chiarire la situazione di alcuni contenitori interrati a Kraljevica – località a qualche chilometro da Fiume, ma la cui nettezza urbana è pure gestita dalla Čistoća –, che da settimane risultano sommersi da sacchi di immondizia di ogni genere, che suscitano ormai proteste reiterate delle gente senza però che qualcuno si faccia avanti per denunciare il problema.
“Per quanto ne sappia, la raccolta dovrebbe essere regolare. Ciò che può impedire ai nostri camion di raggiungere le destinazioni previste (cioè i cassonetti programmati per i determinati giorni) sono le automobili parcheggiate che bloccano l’accesso e impediscono il ritiro dei rifiuti. Inoltre, ultimamente i nostri camion hanno avuto difficoltà a causa di lavori stradali, che hanno limitato l’accesso a determinati punti della località. Quando ciò accade, la posizione viene scannerizzata e registrata, al fine di organizzare una raccolta straordinaria dei rifiuti. Ogni volta che riceviamo una segnalazione su un problema, come ad esempio questa di Kraljevica, viene aggiunta una richiesta nel nostro sistema, che poi viene inoltrata al servizio tecnico per esaminare la situazione nel minor tempo possibile. Per quanto riguarda le automobili parcheggiate, si potrebbe contattare la polizia. La nostra collaborazione con loro e con le guardie comunali di ogni unità di autogoverno locale è buona, ma le reazioni sono a volte più lente del previsto. In questi casi, il camion procede verso altre località di raccolta previste cercando di non perdere tempo”, ci ha spiegato il nostro interlocutore.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
La spiegazione della «Čistoća»
Da tutto ciò emerge che il sistema traballa in seguito a vari fattori negativi: i cittadini non smaltiscono i rifiuti correttamente, parcheggiano dove non dovrebbero, il camion della “Čistoća” arriva, ma poi se ne va, i cassonetti a volte sono impossibili da aprire (sono danneggiati o non funzionano) e, per questo, le persone decidono di gettare i rifiuti in altri cassonetti non previsti per quel tipo di raccolta oppure, semplicemente di lasciarli a terra accanto agli stessi. La polizia e le guardie comunali non agiscono sempre tempestivamente, creando un circolo vizioso senza fine, che porta inevitabilmente al peggiore dei risultati: i rifiuti non vengono raccolti in modo differenziato e non vengono gestiti come dovrebbero”.
Subašić ci ha spiegato che, oltre che Fiume, la “Čistoća” ha sotto la propria ingerenza anche altre 8 unità di autogoverno locale, tra cui appunto Kraljevica. Il piano per la distribuzione dei nuovi cassonetti prevede che nelle abitazioni del cosiddetto “anello fiumano”, nelle case unifamiliari, ogni famiglia riceva cassonetti in plastica privati, che appartengano esclusivamente a quella famiglia. I cassonetti variano in quanto a dimensioni, da 80 a 360 litri, e ciascuna famiglia riceve il numero di cassonetti in proporzione al numero dei suoi membri. I cassonetti per la raccolta differenziata sono suddivisi in alcune tipologie: i gialli per plastica e metalli, i blu per carta e cartone e i classici verdi per i rifiuti misti.
Per quanto riguarda i condomini nei Comuni e nelle Città del circondario di Fiume, sono questi i luoghi in cui sono stati già installati i nuovi cassonetti per la raccolta individuale, dotati di serratura e capaci di rilevare chi e quando ha smaltito determinati tipi di rifiuti. In base all’uso della chiave, ogni conferimento di rifiuti viene addebitato al conto del cittadino titolare della chiave.
Subašić ha inoltre osservato che, quando i rifiuti non vengono smaltiti correttamente, è facile accorgersene, e dopo un primo avviso, chi commette l’infrazione viene multato in base alle sanzioni previste dalla legge. Parlando di Fiume, la situazione appare complessa. La città è sporca per vari motivi, che si intrecciano tra loro. La raccolta dei rifiuti è lenta e spesso complicata, per non dire inefficiente, e a volte è come se i servizi competenti, e anche l’amminstrazione cittadina, stentino ad assumersi le proprie responsabilità. D’altra parte, anche i cittadini non sembrano dimostrare troppa responsabilità riguardo al modo di gestire i propri rifiuti. Inoltre, il quadro legislativo, che dovrebbe incoraggiare e spronare le persone a comportarsi correttamente, con maggiori controlli e all’occorenza anche con multe più salate, è, purtroppo, troppo permissivo. Come spesso accade, le infrazioni vengono ignorate, e alla fine la situazione rimane stagnante: non succede nulla di rilevante, e tantomeno ci sono cambiamenti concreti.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Cassonetti a chiave
A Fiume, ci ha spiegato ancora Subašić, alcuni quartieri hanno già ricevuto i nuovi cassonetti a chiave, come ad esempio quello di Zamet, ma molti altri (gran parte, diremmo) attendono la consegna. Il ritardo, ormai, è enorme. Secondo quanto riferitoci dal nostro interlocutore, l’obiettivo attuale è di sostituire tutti i cassonetti mobili con quelli a chiave entro la seconda metà del 2026, il che estende notevolmente i tempi di attesa e sta generando malcontento e critiche nei confronti sia della Città che della “Čistoća”. “Nel capoluogo quarnerino la situazione è molto più complessa – ha spiegato – e tutto è in ritardo perché si è iniziato con l’installazione dei cassonetti interrati, ma molto presto ci si è resi conto che il sottosuolo è occupato spesso da installazioni e tubature di vario tipo, il che ha creato seri problemi nel pianificare la posizione precisa dei cassonetti. Per questo motivo si è deciso di procedere con l’acquisto di nuovi cassonetti “classici”, non limitandosi soltanto a quelli interrati. Naturalmente, non sempre a tutti piace la soluzione”. “Per qualcuno non andrà mai bene”, ha commentato Subašić.
All’inizio del 2024, la Città ha avviato la graduale implementazione del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti. Questo sistema viene introdotto progressivamente nei vari Comitati di quartiere, e fino ad oggi è stato applicato in 11 rioni. Nel mese di ottobre del 2022, dopo l’adeguamento della delibera cittadina alle nuove normative di legge, la municipalità di Fiume ha scelto un modello di raccolta dei rifiuti per i condomini. Secondo questo modello, i rifiuti nelle abitazioni condominiali vengono raccolti in cassonetti sopraelevati di grande capacità (che vanno da 2 a 4 metri cubi). Dopo la delibera del sindaco Marko Filipović, sono state avviate tutte le attività necessarie per introdurre il nuovo sistema e sono stati avviati i processi d’acquisto dei contenitori.
Nel caso delle abitazioni unifamiliari, i cittadini hanno già ricevuto i cassonetti individuali, e all’inizio del 2024, una volta sistemati tutti i contenitori, sono state distribuite le chiavi e i codici a tutti gli utenti. Così, il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti è diventato operativo. I cassonetti sopraelevati, dotati di chiave o codice, sono stati messi a disposizione degli inquilini nei condomini. Inoltre, ci sono anche contenitori separati per vetro e tessili, che possono essere utilizzati da tutti gli utenti, indipendentemente dal tipo di edificio. La lista delle località per il riciclo di vetro e tessuti è disponibile sul sito web della “Čistoća” nelle aree della città dove si applica ancora il vecchio sistema.

Foto: IVOR HRELJANOVIĆ
Due facce della stessa medaglia
Se vogliamo proprio dirla tutta, nemmeno la municipalizzata Čistoća, negli anni, si è veramente distinta per precisione, perseveranza e dedizione nella raccolta dei rifiuti. Forse il motivo per cui ancora oggi, in città, la raccolta differenziata non ha ancora raggiunto un livello soddisfacente, è dovuto in gran parte al fatto che gli stessi operatori spesso e volentieri tendevano a gettare il contenuto dei diversi cassonetti nello stesso camion, per poi trasportarli al Centro regionale di gestione dei rifiuti di Marišćina. Se a ciò vanno ad aggiungersi la cronica mancanza di personale e la superficialità nel pulire alcune zone, a Fiume siamo ben messi. Molti non si troveranno d’accordo con queste nostre affermazioni e diranno che né il sistema né i cittadini fanno la loro parte, il che è parzialmente vero. La soluzione, però, non sta nel fatto di fare meno perché vediamo gli altri fare così, ma nel dare il proprio massimo contributo affinché le cose migliorino.
Non possiamo nemmeno dare tutte le colpe alla Čistoća”, che a volte si ritrova anche in situazioni spiacevoli, poiché alcuni abitanti dei rioni fuori centro, si recano proprio a Fiume con la spazzatura in macchina per poi gettarla nei cassonetti sprovvisti di chiave (forse per risparmiare qualche centesimo), ma anche perché non sono in grado di smaltirla correttamente. Sarebbe davvero l’ora che tutti imparassimo a gestire i rifiuti in maniera adeguata per liberare Fiume dall’etichetta di “città sporca”.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.