Fiume, 19enne avvelenato in un bar: atto d’accusa contro due donne

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Fiume, 19enne avvelenato in un bar: atto d’accusa contro due donne
Foto d'archivio

A causa dell’avvelenamento di un cliente 19enne in un bar di Fiume, avvenuto nel novembre dello scorso anno, la Procura di Stato di Fiume ha sollevato un’accusa contro due dipendenti di un locale sull’isola di Veglia (Krk). Il detergente utilizzato dalle imputate è finito per errore in una bottiglia di bevanda analcolica, che è stata poi servita al giovane, riporta l’agenzia Hina.

Le due donne, rispettivamente di 38 e 39 anni, sono accusate di reato contro la sicurezza pubblica. La Procura sostiene che le imputate abbiano versato un detergente alcalino per il lavaggio automatico dei bicchieri in una bottiglia di bevanda, senza preoccuparsi delle conseguenze per la salute di eventuali consumatori, convinte che la bottiglia non sarebbe stata successivamente distribuita.

Dopo la chiusura stagionale del locale, tra fine settembre e il 3 ottobre 2023, le dipendenti hanno restituito diverse eccedenze, tra cui la bottiglia incriminata. Il distributore ha poi inviato quella stessa bottiglia a un locale di Fiume, dove, il 4 novembre 2023, è stata servita al cliente che ha riportato gravi lesioni all’esofago dopo aver ingerito il liquido tossico.

Il caso ha attirato notevole attenzione mediatica, con messaggi di panico che si sono diffusi sui social media, avvertendo dei presunti pericoli legati alle bevande prodotte da Coca-Cola Croazia. L’azienda ha respinto queste accuse come infondate. I prodotti sono stati temporaneamente ritirati dagli scaffali, ma successivamente sono stati rimessi in vendita dopo che le analisi hanno confermato che erano sicuri per il consumo.

Le indagini della polizia hanno rilevato che le dipendenti avevano lasciato imprudentemente la bottiglia contenente il detergente nel magazzino, insieme ad altre bottiglie di acqua minerale non ancora aperte.

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