Dal 1° gennaio è in vigore il nuovo ciclo di riforma fiscale, che ha modificato nove leggi fiscali e le relative normative, con l’obiettivo di stimolare ulteriormente gli stipendi e alleggerire il carico fiscale sulle imprese.
Le modifiche più interessanti per i cittadini riguardano la legge fiscale sul reddito, che ha aumentato la detrazione personale da 530,90 a 560 euro. Inoltre, sono cambiate anche le percentuali utilizzate nel calcolo della detrazione personale aumentata per i familiari a carico e per l’invalidità (da 280 euro per il primo figlio a 2.744 euro per il nono figlio, e per l’invalidità da 168 euro a 560 euro per l’invalidità totale).
Dal primo gennaio di quest’anno, i cittadini non pagheranno più la sovrimposta sul reddito. Infatti, la novità della legge è l’abolizione della sovrimposta per tutte le categorie di reddito, cinque in totale, e le autorità locali possono compensare questa perdita aumentando le aliquote della tassa sul reddito da lavoro dipendente e da lavoro autonomo.
Le città e i comuni, in base alla loro dimensione e all’aliquota della sovrimposta precedentemente applicata (10, 12, 15 e 18 per cento), possono aumentare le aliquote inferiori della tassa sul reddito dal 15 al massimo del 23,6 per cento (Città di Zagabria), e le aliquote superiori della tassa sul reddito dal 25 al 35,4 percento (Città di Zagabria) o anche non aumentarle affatto.
Affitto appartamenti, imposta dal 10 al 12%
Per quanto riguarda la categoria di reddito da proprietà e diritti di proprietà, per il reddito da affitto e locazione, su cui era applicata una tariffa del 10 per cento più la sovrimposta, ora è stata stabilita una nuova tariffa del 12 per cento. Con la modifica del regolamento fiscale, ai datori di lavoro è consentito pagare importi più elevati di introiti non tassabili ai lavoratori.
Quindi, l’importo annuale che i datori di lavoro possono pagare a tutti i dipendenti a titolo di premio fedeltà da quest’anno aumenterà a 700 euro, che è 36,38 euro in più rispetto al passato. La gratifica per i risultati lavorativi aumenta da 995,43 euro a 1.120 euro, e la gratifica forfettaria per i costi alimentari dei lavoratori passa dagli attuali 796,44 euro a 1.200 euro.
Inoltre, l’indennità per l’uso di un’auto privata per scopi aziendali aumenta dagli attuali 0,4 a 0,5 euro per chilometro percorso, e le diarie per i viaggi di lavoro nel paese saranno esentassate fino a un importo di 30 euro rispetto agli attuali 26,55 euro.
Aumentano anche gli aiuti al lavoratore per l’invalidità (prima 331,81 euro), per la morte in famiglia (398,17 euro), per le lunghe malattie (331,81 euro) e gli aiuti per il figlio del lavoratore deceduto raggiungono (232,27 euro) da quest’anno a 560 euro in ciascuna categoria. L’importo non tassabile del preavviso di licenziamento del lavoratore in pensione aumenta dagli attuali massimi di 1.327,24 euro a 1.400 euro.
Dall’anno prossimo, gli studenti riceveranno un aumento dell’importo annuale non tassabile per il lavoro attraverso associazioni studentesche a 3.360 euro, rispetto agli attuali 3.185,38 euro, l’importo non tassabile per le borse di studio aumenta da 232,27 a 560 euro al mese, e per le borse di studio per risultati eccezionali da 530,90 a 840 euro al mese.
Aumenta il salario minimo
All’inizio dell’anno, aumenta anche il salario minimo: con il decreto per il 2024 è stato fissato un salario minimo lordo di 840 euro, rispetto ai 700 euro dell’anno scorso. Pertanto, l’importo netto del salario minimo sarà di circa 677 euro quest’anno.
Di conseguenza, il governo ha aumentato anche la tariffa oraria degli studenti da 4,48 a 5,25 euro. Con la modifica della legge sui tributi locali, è stato ampliato il range in cui il consiglio cittadino o comunale può determinare il livello della tassa sulle seconde case, e cioè da 60 centesimi a cinque euro al metro quadrato, mentre l’importo massimo precedente era di due euro. Quanto sarà quest’anno la tassa dipenderà dalle decisioni delle autorità locali.
Per quanto riguarda le mance, potranno essere lasciate anche tramite carte di credito. In tal caso, l’importo della mancia (sia in contanti che con carta di credito) sarà non tassato fino a un importo annuale di 3.360 euro. Gli importi delle mance superiori a questo saranno tassati come altro reddito finale al tasso del 20 per cento, e cioè come calcolo delle imposte senza contributi.
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