Festa dell’8 marzo, tra messaggi e diritti mancanti

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Festa dell’8 marzo, tra messaggi e diritti mancanti

È nostra ferma intenzione raggiungere la parità di genere. Siamo determinati nel creare una società di pari opportunità con misure volte ad aumentare l’occupazione femminile, a migliorare il quadro demografico portando avanti nel contempo la battaglia contro ogni forma di discriminazione e violenza sulle donne. Questo il messaggio scritto su Twitter dal premier Andrej Plenković in occasione dell’8 marzo, Festa internazionale della donna. Il primo ministro ha inoltre ringraziato le donne per rendere la società croata migliore e più umana coltivando in primo luogo i valori della famiglia.
La battaglia delle donne per l’uguaglianza di genere continua, a prescindere dall’appartenenza politica. Ne è conferma l’iniziativa portata avanti dalle parlamentari al Sabor soffermatesi sulla disparità salariale tra uomini e donne e sulla necessità di una maggiore tutela nei confronti delle vittime di violenza. Un tema, questo, che purtroppo continua tener banco visti anche i dati forniti dal Ministero degli Affari interni secondo i quali “sono in continuo aumento gli atti di violenza domestica e pure i femminicidi con un incremento del 40 per cento registrato durante la pandemia da coronavirus”, come riferito dalla presidente della Commissione parlamentare per la parità di genere Marija Selak Raspudić.
Una Legge fatta a misura delle donne: è quanto proposto, invece, dalla sezione femminile della Federazione dei Sindacati autonomi della Croazia (SSSH). “Da un secolo le donne lottano e scendono in piazza per i propri diritti ma purtroppo non sono stati compiuti importanti passi avanti per quanto riguarda i diritti lavorativi. Oggi le donne hanno salari del 13 per cento inferiori a quelli degli uomini mentre nel caso delle pensioni si arriva addirittura al 21 per cento. Inoltre rinunciano alla maternità per non perdere il posto di lavoro”, si legge nel comunicato diffuso dalla sezione femminile dell’SSSH. Nella Legge su misura delle donne si deve tener conto pure del work life balance, ossia dell’equilibrio tra la vita privata e il lavoro. Ci dovrebbero essere condizioni di lavoro più flessibili (in caso di smart working o lavoro da remoto).

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