Fatovic (Upt): «Rtv Capodistria, progetto di respiro europeo»

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Fatovic (Upt): «Rtv Capodistria, progetto di respiro europeo»

L’Università Popolare di Trieste ha creduto nel progetto teso a rendere nuovamente visibile il segnale di TV Capodistria su tutto il territorio d’insediamento storico della CNI e non più soltanto in Slovenia, al punto da impiegare i propri fondi. “Una prova, questa, che si tratta di un investimento nel quale crediamo”, ha dichiarato ieri Emilio Fatovic, presidente dell’UPT. “Questi fondi – ha proseguito – li abbiamo messi per avere il servizio dal 20 agosto fino al 31 dicembre. Poi con l’UI abbiamo condiviso il progetto per poter alimentare verso i fondi del 2020 e poi su quelli del 21”.
“La paternità dell’operazione – ha puntualizzato Fatovic – spetta anche al lavoro fatto dal deputato della CNI alla Camera di Stato della Repubblica di Slovenia, Felice Žiža, e degli altri che si erano recati anche a Roma per parlare di questa necessità alla Commissione affari esteri (a Montecitorio l’argomento fu affrontato già il 12 novembre 2019 nel corso di un’audizione alla quale parteciparono anche il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI al Parlamento di Zagabria, Furio Radin, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, e il vicepresidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marko Gregorič, nda)”. “C’è stata poi la volontà del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI), con il sottosegretario Ivan Scalfarotto e con il ministro plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi (presidente del Comitato di coordinamento per le attività a favore della minoranza italiana in Croazia e Slovenia, nda). Per quanto compete l’UPT, già l’ex commissario Francesca Adelaide Garufi si era interessata alla questione. Io sono soltanto il fortunato che ha firmato l’atto, ma felice di poterlo fare in quanto lo condivido. Tutto era stato preparato dal precedente commissario, perché c’era la precisa volontà, perché la riteniamo una necessità”, ha detto il presidente dell’Ente morale del capoluogo giuliano.
Fatovic ha notato che l’operazione nasce dalle attenzioni manifestate dalla Comunità, ossia dal territorio e che l’esito dell’iniziativa è dovuto agli sforzi profusi dal MAECI e da tutti coloro i quali erano stati convolti affinché si trovasse una soluzione, dopo che il 20 novembre scorso il segnale satellitare di TV Capodistria era stato oscurato. “Io come uomo d’Europa ritengo che la salvaguardia di un’emittente che comunque tutela la minoranza sia un grande elemento di democraticità. Con le risorse pubbliche la democrazia si difende anche attraverso questi strumenti”, ha affermato Fatovic, richiamandosi al suo trascorso al Comitato economico e sociale europeo. “Personalmente considero quest’accordo molto bello in virtù del suo elemento europeo. In più non stiamo parlando di un servizio che sarà accessibile soltanto alla minoranza, bensì a tutti e di conseguenza favorirà la comunicazione”, ha concluso il presidente dell’UPT.

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