Fake news nell’Ue: la «tiramolla» croata al vertice

Una delle cinque bufale dell’anno

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Fake news nell’Ue: la «tiramolla» croata al vertice

La Commissione europea ha stabilito che la spiegazione secondo la quale l’Ue avrebbe chiesto di eliminare la stesura del bucato sulle “tiramolle” è una delle cinque maggiori bufale sull’Ue di quest’anno. Accanto alla vicenda croata, c’è una storia in Finlandia (l’Ue ha proibito il gioco del calcio), una in Austria (a causa delle norme europee il corpo del defunto pilota di Formula 1, Niki Lauda, deve essere riesumato), una vicenda nella Repubblica Ceca (l’Ue vieta alcune specie di coltelli affinché ai cechi sia vietato raccogliere funghi) e una in Belgio (l’Ue limita la grandezza dei reggiseni).
Che le vicende abbiano del ridicolo o meno, nei propri Stati hanno suscitato forti reazioni nell’opinione pubblica. Però, tra tutte queste vicende esiste una differenza: quelle all’estero sono il risultato dell’erronea interpretazione delle norme europee da parte dei media (se sia stata fortuita o intenzionale non si sa); la storia in Croazia, invece, è partita da fonti ufficiali, in questo caso dalle autorità locali. Ad agosto, sulle isole di Solta (Šolta), Meleda (Mljet) e Pago (Pag), nonché in alcune città costiere, è stato introdotto nell’ambito della Legge sulla gestione comunale, il divieto delle “tiramolle”, pena multe di duemila kune. Alle manifestazioni di protesta dell’opinione pubblica, che si è richiamata al fatto che da da tempi immemori i panni si asciugavano così, dalla municipalità dei Castelli spalatini (Kaštela) hanno risposto che “lo richiede l’Ue, sicché la decisione è stata presa in linea con le norme europee”. Ma nulla di tutto ciò corrisponde al vero. L’espressione del titolo “è l’Europa che lo impone” è nota in tutta l’Ue e la conosce bene anche la cittadinanza croata. Infatti, gli avvisi (falsi) che sarebbe stato vietato macellare i maiali, oppure che sarebbe stata vietata la vendita di formaggi freschi e di panna acida, avevano sollevato dei bei polveroni, prima dell’entrata della Croazia nell’Ue.

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