Euromonitor. Il turismo di Croazia e Italia si riprenderà presto

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Euromonitor. Il turismo di Croazia e Italia si riprenderà presto

Il turismo croato si riprenderà più in fretta di quello spagnolo e francese”, parola di Caroline Bremner, a capo del reparto per i viaggi di Euromonitor. Stando all’ultima riunione del gruppo EUSAIR, dedicata allo sviluppo del turismo sostenibile nella regione adriatico ionica, a livello globale il turismo lungo le coste dell’Adriatico e dello Ionio dovrebbe ritornare ai livelli del 2019 in un periodo che va dai 3 ai 5 anni. Questa ovviamente è però la media, con alcune nazioni e alcune regioni nel loro ambito in particolare, che saranno più veloci delle altre in questo processo di ritorno alla normalità. Ebbene, fra queste sembra esserci la Croazia, in buona compagnia con l’Italia e della Gran Bretagna. Più veloci, nel processo di ricrescita turistica, dovrebbero essere Svizzera, Portogallo, Grecia e Turchia, mentre i fanalini di coda di questa classifica saranno Spagna e Francia.
Un altro fattore da tenere in considerazione è il Sustainable Travel Index 2020, che indica la capacità di un mercato turistico nazionale di adattarsi alle nuove tendenze del turismo sostenibile. In questo indice spiccano ai primissimi posti Svezia, Finlandia e Austria. La Croazia è al tredicesimo posto, con l’unico Paese vicino a far meglio che è la Slovenia, al decimo posto. Molto più indietro, invece, due giganti del turismo quali l’Italia, trentaquattresima, e la Grecia, trentaduesima.
Stando all’analisi degli esperti ingaggiati dal Ministero del Turismo e dello Sport, i Paesi che avranno dei vantaggi concreti rispetto agli altri saranno quelli che si dimostreranno più bravi ad adattarsi alle nuove tecnologie e alle nuove tendenze e volontà dei consumatori di questo mercato, ossia dei turisti. Volontà e desideri che stanno evolvendo rapidamente, con la pandemia che ha causato un profondo cambiamento in alcuni aspetti del turismo. Oltre a questo bisogna considerare che al momento il 66 per cento dei turisti vuole che la loro visita non abbia un impatto negativo sull’ambiente, con il 48 per cento che sceglie di viaggiare tenendo conto della sostenibilità dei servizi turistici offerti.
Il ministro del Turismo e dello Sport, Nikolina Brnjac, è intervenuta pure sul tema, spiegando cosa si dovrebbe fare per realizzare questo potenziale della Croazia. Il suggerimento presentato dal ministro è l’abbattimento della tassa di soggiorno. “Sarebbe il caso che gli enti turistici locali abbassassero le tasse di soggiorno. Non è un bene che in un periodo di crisi come questo ogni turista debba pagare 20 kune al giorno per soggiornare ad esempio a Ragusa (Dubrovnik). Noi abbiamo proposto di abbassare varie tasse, come l’anno scorso; ora sarebbe il caso che anche quest’imposta, di fatto di competenza delle Regioni, venisse dimezzata”, ha affermato Nikolina Brnjac.
Quelle del ministro non sono state soltanto parole condivise con la stampa; il Ministero ha infatti inviato alle Regioni la richiesta ufficiale che chiede una riduzione della tassa di soggiorno. Allo stesso modo il dicastero sta lavorando per procedere a una massiccia vaccinazione di tutti gli operatori del settore, in modo particolare e prioritario in quelle Regioni dove solitamente c’era un maggior numero turisti.
“Per noi è di fondamentale importanza che in un territorio come quello di Ragusa possa venire garantita la massima sicurezza possibile. Vogliamo lanciare un messaggio a tutti gli operatori del settore, in modo particolare a compagnie come la United Airlinesa, la British Airwaysa o altre. Ragusa è sicura per il turismo. Poi andiamo avanti con un’altra Regione”, ha affermato il ministro, spiegando come già oggi 400 persone che lavorano nel settore verranno vaccinate.
La Regione istriana partirà con la vaccinazione dei suoi dipendenti nel settore turistico la prossima settimana, dopodiché sarà la volta della Regione di Sebenico e di Knin e poi di quella di Spalato e della Dalmazia.
“Partiremo contemporaneamente in varie Regioni nel giro di un paio di giorni, con 20 milioni di kune a disposizione per le sovvenzioni ai test antigenici rapidi”, ha spiegato Nikolina Brnjac. Questo significa che per i turisti i test avranno un prezzo simbolico e che l’intera procedura non sarà un problema per chi vorrà viaggiare in Croazia e fare poi ritorno nel proprio Paese.

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