La stagione estiva che si è appena conclusa ha segnato risultati da record, stando alle parole del ministro del Turismo, Tonči Glavina. Nel corso di una conferenza stampa in cui il ministro ha snocciolato i risultati della stagione turistica appena conclusa, è stato ribadito che la Croazia ha accolto un totale di 110mila visitatori in più rispetto all’estate scorsa. A livello annuale, il Paese ha registrato un aumento del 4% negli arrivi rispetto all’anno precedente, con un incremento dell’1% nel numero di pernottamenti, raggiungendo un totale di 89,5 milioni di pernottamenti.
I turisti più numerosi in Croazia continuano ad essere i tedeschi, ma quest’anno il loro numero è diminuito rispetto all’anno scorso. Gli arrivi dalla Germania sono calati del 4%, mentre i pernottamenti hanno subito una flessione del 6%. Tuttavia, il direttore dell’Ente il Turismo (Htz), Kristjan Staničić, ha sottolineato che, nonostante questo calo, si tratta comunque di una crescita rispetto al 2019, con un aumento del 6% negli arrivi e del 5% nei pernottamenti.
Dopo i turisti tedeschi, sono i croati ad occupare il secondo posto per numero di pernottamenti, seguiti dagli sloveni. Completano la top 5 degli ospiti più presenti in Croazia gli austriaci e i polacchi.
Un forte calo si registra tra i turisti italiani. Rispetto alla scorsa stagione, gli arrivi dallo Stivale sono diminuiti del 5%, mentre i pernottamenti hanno segnato un calo del 7%. Se si confrontano i dati con il 2019, il calo è ancora più evidente, con una diminuzione del 23% negli arrivi e del 28% nei pernottamenti.
Il ministro e i risultati «eccellenti»
Glavina ha sottolineato che questo livello di crescita del turismo croato non rappresenta un obiettivo da dover superare a tutti i costi, poiché l’attenzione ora si sposta sull’aumento del turismo al di fuori della stagione estiva. Glavina ha inoltre dichiarato che i risultati ottenuti quest’anno sono stati “eccellenti”, dimostrando il buon lavoro svolto da tutto il settore turistico croato. L’attenzione futura, secondo il ministro, sarà rivolta a un miglioramento della qualità dell’offerta turistica durante tutto l’anno, evitando un’ulteriore saturazione nei mesi estivi.
I motivi delle lamentele
Alcuni operatori turistici hanno espresso delusione per i risultati inferiori alle aspettative durante la stagione estiva. Il ministro del Turismo ha spiegato che ciò potrebbe essere in parte attribuito a una minore occupazione, causata da un eccesso di offerta rispetto alla domanda, fenomeno riscontrato sia nel settore dell’alloggio che della ristorazione. “Quando l’offerta supera la domanda, si genera una riduzione del fatturato”, ha dichiarato Glavina.
Il ministero del Turismo ha analizzato l’occupazione del settore in un giorno campione, l’8 agosto, evidenziando che gli hotel hanno registrato un’occupazione del 95%, mentre le strutture private solo il 72%. A livello stagionale, l’occupazione delle strutture private è scesa ulteriormente al 62%.
Un fattore chiave che ha contribuito a questa situazione è stato l’aumento dell’offerta, con l’aggiunta di 25mila nuovi posti letto nel settore degli alloggi familiari. Questo ha creato una “pressione insostenibile” sul sistema, ha spiegato Glavina, sottolineando che il governo sta lavorando su un “piano operativo per promuovere un modello sostenibile”.
La soluzione proposta prevede “non solo una revisione” della normativa sul turismo, ma anche “misure fiscali e di pianificazione urbanistica”. Tra queste, l’introduzione di una legge sulla gestione degli edifici e l’imposizione di una tassa sugli immobili, “mirata a regolamentare il settore degli alloggi non commerciali”. “Il quadro legislativo sarà adattato a ogni destinazione specifica, poiché non tutte si trovano nella stessa situazione”, ha precisato il ministro.
Gli introiti
Dal punto di vista finanziario, la stagione estiva ha generato oltre 5,4 miliardi di euro nei primi tre mesi, con un aumento dell’11,5% rispetto all’anno precedente e un incremento del 5% nel numero degli scontrini emessi. Secondo la Banca centrale croata (Hnb), si prevede che entro la fine dell’anno il settore turistico raggiunga un fatturato di 15,2 miliardi di euro, con la possibilità di superare queste stime.
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