È morto Mate Laušić, storico capo della sicurezza di Franjo Tuđman

0
È morto Mate Laušić, storico capo della sicurezza di Franjo Tuđman
Mate Laušić in una foto d'archivio con un cappellino dei Carabinieri. Foto: Robert Anic/PIXSELL

Il generale in pensione Mate Laušić è morto oggi, lunedì 12 maggio, all’età di 76 anni, come ha reso noto il Consiglio dei generali croati (Hrvatski generalski zbor). Laušić, noto al grande pubblico come capo della sicurezza del primo presidente croato Franjo Tuđman, aveva subito un grave ictus sabato scorso 10 maggio ed era stato ricoverato al Centro clinico ospedliaero di Zagabria, dove i medici hanno tentato invano di salvargli la vita.

Laušić aveva una lunga carriera alle spalle iniziata come criminologo, occupandosi di varie mansioni, tra cui la sicurezza dei politici.

Era già noto nell’ex Jugoslavia come direttore della sicurezza durante l’Universiade di Zagabria. Aveva anche lavorato all’organizzazione e alla sicurezza di numerosi eventi sportivi di rilievo, come i Campionati europei di basket, i Mondiali di tiro a segno e i Giochi olimpici invernali di Sarajevo nel 1984. Tra i compiti a lui affidati c’era anche la sicurezza dell’Eurovision Song Contest tenutosi a Zagabria.

Laušić entrò a far parte della sicurezza di Tuđman dopo essere stato incaricato dalla polizia di occuparsi della protezione del 1° Congresso generale dell’HDZ nel 1989. Da dicembre 1991 divenne ufficialmente capo della sicurezza presidenziale.

Dal 1991 al 2002 ha poi ricoperto l’incarico di capo del Dipartimento della Polizia militare presso il Ministero della Difesa.

Anche dopo il pensionamento, Mate Laušić ha continuato a condividere la sua esperienza come docente in materia di sicurezza presso diversi istituti croati.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display