Dušan Lajović sul trono di Umago

Tennis. Il serbo vince la 30ª edizione del Croatia Open battendo in finale in due set l’ungherese Attila Balazs

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Dušan Lajović sul trono di Umago

UMAGO | Il serbo Dušan Lajović, numero 36 ATP e quarto favorito del seeding, ha vinto la 30ª edizione del Plava Laguna Croatia Open, torneo ATP 250 dotato di un montepremi di 524.340 euro, che si è concluso sulla terra rossa di Umago. Il 29.enne di Stara Pazova, alla sua seconda finale in carriera dopo quella del Masters 1000 di Montecarlo lo scorso aprile (persa contro Fognini), ha conquistato il primo titolo superando in due set (7-5, 7-5) dopo un’ora e 50 minuti di gioco, l’ungherese Attila Balazs, numero 207 ATP, proveniente dalle qualificazioni e rivelazione del torneo (nel primo turno ha salvato sette match point contro Galović, nei quarti ha recuperato un set e un break di svantaggio contro Travaglia). Il 30.enne di Budapest, alla prima finale nel circuito maggiore, non è così riuscito a ripetere l’impresa dell’ucraino Dimitri Poliakov, che nel 1991 vinse a Umago arrivando dalle qualificazioni.
Lajović ha rischiato grosso nel primo set, quando ha recuperato lo svantaggio di un break infilando quattro giochi di fila e chiudendo sul 7-5. Nel secondo set il serbo è volato sul 4-1, ma l’ungherese ha risposto per le rime rientrando in partita (4-3), cedendo però sul più bello e consegnando la vittoria a Lajović (7-5).

Caruso, che sfortuna

Salvatore Caruso è stato costretto al ritiro all’inizio del secondo set della semifinale di Umago. Il 26.enne siciliano di Avola, promosso dalle qualificazioni e in serie positiva da 5 incontri, ha alzato bandiera bianca per un infortunio alla coscia sinistra sul punteggio di 7-5 e 40-0 in favore del suo avversario, il serbo Dušan Lajović. “Finire così una bellissima avventura dispiace – ha commentato il siciliano –, ma non posso dimenticare tutti gli aspetti positivi di questa settimana. Anzi, sono quasi sorpreso che questo problema fisico non sia emerso prima in tutta la sua gravità. Certo, se fossi riuscito a chiudere il set, forse, le cose sarebbero andate diversamente, ma con i ‘se’ e i ‘ma’ non si arriva da nessuna parte. Adesso parto per Amburgo dove mi sottoporrò a un’ecografia, ma sono comunque ottimista, perché in campo temevo qualcosa di molto più grave”.

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