Drone caduto a Zagabria. Plenković: «Era una bomba»

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Drone caduto a Zagabria. Plenković: «Era una bomba»

Il premier Andrej Plenković, il ministro della Difesa, Mario Banožić, il capo di Stato maggiore delle Forze armate croate, ammiraglio Robert Hranj, e il consulente particolare del capo del governo per la difesa, Damir Krstičević, hanno visitato oggi, martedì 15 marzo, la portaerei francese Charles de Gaulle (l’unica unità di questo genere alimentata da un reattore nucleare non appartenere alla Marina militare degli Stati Uniti). L’unità è impegnata in questi giorni nell’Adriatico in una serie di operazioni ed esercitazioni a fianco della 191ª Pattuglia di caccia supersonici dell’Aeronautica militare croata (HRZ). I Mig 21 bis croati e i Rafale imbarcati sulla portaerei francese oggi e domani hanno eseguito o eseguiranno insieme alcune esercitazioni, sorvolando i cieli di Zagabria, Fiume, l’Istria, il Quarnero e la Dalmazia.
In seguito al suo rientro nella capitale, al termine della riunione sostenuta con i partner della maggioranza per fare il punto sulla situazione insorta in seguito alla caduta del TU-141 Striž (Rondone) precipitato sulle sponde dello Jarun, il premier ha convocato ai Banski dvori una conferenza stampa per annunciare che mercoledì 16 a Zagabria giungeranno due F-16 statunitensi (Plenković ha discusso a proposito con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken). “Rimarranno alcuni giorni per contribuire a garantire la sicurezza del Paese, a conferma della solidità dei legami che uniscono la Croazia agli alleati della Nato”, ha dichiarato Plenković ribadendo d’aver analizzato la caduta del aeromobile a pilotaggio remoto assieme ai rappresentanti della Procura di Stato, dell’Esercito, della Polizia, dell’Agenzia per la sicurezze e l’intelligence e dell’Agenzia militare per la sicurezza e l’intelligence. “Abbiamo coinvolto tutti quelli che dovevano essere coinvolti”, ha puntualizzato il capo del governo, confermando che il drone era armato. “Lo abbiamo appreso ora, giovedì e venerdì scorsi non ne avevamo la certezza”, ha dichiarato Plenković, mostrando ai giornalisti una foto dei resti del “rondone” sulla quale da quanto spiegato s’intravederebbero le tracce di una bomba ossia della presenza di esplosivo a bordo del drone.

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