Diritti minoritari: i progressi si vedono

Presentati i Rapporti sull’attuazione della Legge costituzionale per le etnie nel 2019 e nel 2020. Furio Radin, moderatamente soddisfatto, pretende più bilingusimo

0
Diritti minoritari: i progressi si vedono

Nel corso del 2019 e del 2020 il governo ha attuato, per il tramite degli organi competenti, una serie d’attività che hanno contribuito all’ulteriore miglioramento della tutela dei diritti delle minoranze nazionali in Croazia. Lo ha rilevato la neovicepremier per le attività sociali e i diritti umani, Anja Šimpraga, intervenuta ieri al Sabor per esporre le relazioni sull’attuazione della Legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali nel periodo predetto. “Sviluppi positivi sono stati ottenuti nella sfera dell’autonomia culturale delle minoranze nazionali e un alto tasso d’attuazione è stato raggiunto nel campo dell’educazione e dell’istruzione nelle lingue e nelle scritture delle minoranze nazionali. È stato raggiunto il livello di rappresentanza delle Comunità nazionali previsto dalle leggi per quanto attiene agli organi rappresentativi ed esecutivi a livello nazionale e locale”, ha rilevato Anja Šimprega.
Intervenendo sull’argomento il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI al Parlamento croato, Furio Radin, si è innanzitutto complimentato con Anja Šimpraga per la nomina in seno all’Esecutivo, per passare poi a esporre alcune sue considerazioni. “Ormai – ha detto – nell’opinione pubblica si sta radicando la convinzione che far parte di una minoranza nazionale sia in effetti un privilegio e che essere il rappresentante di una Comunità nazionale equivalga ad essere un parassita, esercitare l’arte del lobbista o fare affari”.

«Pareri duri»

“Si tratta di ‘pareri duri’ – ha proseguito Radin –, che solitamente vengono espressi da persone di una certa età. In virtù della mia qualifica di psicologo vi confido di non avere alcuna intenzione di sprecare energie nel tentativo di convincerli che sono nel torto. È impossibile che superata una certa età una persona cambi le proprie opinioni”. “Nel rispetto del principio della tolleranza – ancora Radin – non affermerò mai che queste persone sbagliano, ma non rinuncerò a esprimere il mio punto di vista”. “Non polemizzerò con chi esprime le ‘opinioni dure’ alle quali mi riferivo prima, ma sostenere che le minoranze ottengano più denaro rispetto alla maggioranza, che i rappresentanti delle Comunità nazionale esercitano un potere eccessivo nella società croata fa ritornare alla mente una cosa che abbiamo visto accadere nel secolo scorso. Mi riferisco a una cosa che ha prodotto grandissime disgrazie. Fortunatamente la Croazia è un Paese piccolo e i gruppi che sostengono queste tesi non sono dominanti, ma hanno un ruolo marginale”, ha detto Radin, puntualizzando di essere rincuorato dal fatto che in Croazia prevalgano sulla scena politica “le forze di centrosinistra e di centrodestra che sostengono i diritti delle Comunità nazionali”. Durante il suo desicorso Radin ha ribadito che nel caso delle scuole italiane non sono stati ancora risolti tutti i problemi connessi alla maturità, ammettendo però che sono stati compiuti importanti progressi nella traduzione dei libri e manuali di testo. Richiamandosi alle valutazioni del Consiglio d’Europa ha stigmatizzato anche il grado d’attuazione del bilinguismo. “Se in Istria si parla di stallo non voglio neppure pensare a cosa accade nel versante orientale del Paese”, ha detto Radin, annunciando comunque la volontà di sostenere i due Rapporti.

Un dibattito aspro

Nel corso del dibattito i Sovranisti croati e il Most hanno contestato i finanziamenti statali destinati al settimanale Novosti, edito dal Consiglio nazionale serbo (SNV). Pavliček ha constatato che le minoranze rappresentano un patrimonio per il Paese e di non avere nulla in contrario al loro finanziamento. Tuttavia, ha giudicato inaccettabile il fatto di finanziare con i fondi statali la testata dell’SNV. “È necessario avere un minimo di rispetto per lo Stato nel quale si vive e le Novosti con i suoi testi non dimostrano d’averlo”, ha dichiarato Pavliček al quale è parso particolarmente sgradito un testo pubblicato dal settimanale e intitolato “Lijepa naša lijepo gori” (traducibile in La Nostra bella arde che è uno splendore). Gli ha fatto eco Bulj, che richiamandosi a un altro testo ha sostenuto che finanziando le Novosti si “foraggiano persone che odiano la Croazia”. Una retorica, questa, stigmatizzata da Furio Radin e dal parlamentare indipendente Bojan Glavašvić. La vicepremier ha osservato che l’SNV è l’organizzazione apicale della minoranza serba in Croazia e che la legge costituzionale sancisce determinati diritti a tutti i consigli e alle loro associazioni, che pertanto possono essere finanziate.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display