Dignano merita una verticale scolastica in lingua italiana

Per adeguamento alle normative di Legge sull'educazione prescolare, l'ente Petar Pan ha perso secondo statuto la figura del coordinatore degli asili italiani il che ha fatto venire a galla la questione dell'autonomia delle istituzioni formative della CNI sul territorio

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Dignano merita una verticale scolastica in lingua italiana
L’asilo Petar Pan. Foto: www.dvpetarpanvodnjan.hr

L’autonomia organizzativa e didattico-amministrativa delle istituzioni prescolari e scolastiche della Comunità Nazionale Italiana di Croazia e Slovenia, rappresentano per la medesima un quadro di riferimento indispensabile e irrinunciabile, un articolato meccanismo di mezzi, opportunità e risorse per raggiungere l’obiettivo primario della formazione delle generazioni del futuro, basata sulla presa di coscienza della propria appartenenza etnica e sulla divulgazione della conoscenza della lingua e cultura italiana. In coerenza con questi obiettivi, torna all’onore delle cronache un’aspirazione di assai vecchia data: la costituzione di una verticale didattico-formativa italiana a Dignano libera di gestirsi per conto proprio, nello specifico l’istituzione di un asilo e di un’elementare italiana autonomi nel luogo dove l’italianità è di insediamento storico per eccellenza. La sensazione è quella di recuperare dal cassetto propositi che risultano essersi esauriti nello scorrere del tempo, ma non a caso i desideri finiscono per tornare a galla, in seguito a una situazione svantaggiosa venutasi a creare all’interno dell’asilo “Petar Pan” di Dignano. Non si parla di una realtà mutata in seno ai soggiorni ludici, condivisi fianco a fianco da gruppi prescolari italiani (due in tutto: Girasoli e Coniglietti) e croati (altri due e altrettanti gruppi nido) a Dignano cui si aggiungono quelli italiano (Delfini) e croato (uno più il nido), a Gallesano.

Quello che è cambiato malamente, riguarda lo Statuto della Scuola d’infanzia dignanese diventato monco di un aspetto tutt’altro che trascurabile, se non significativo per gli asili italiani: l’annullamento della figura del coordinatore degli anzidetti gruppi.

Il diritto alle scuole materne
È proprio l’anzidetto depennamento indotto per normativa sullo Statuto prescolare, a innescare una reazione collettiva e a rigenerare la volontà di riprendere a battersi per la fondazione di una scuola elementare italiana e di un istituto prescolare autonomi nel Dignanese. A muoversi in questo senso è lo stesso presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che ha da poco inviato una lettera al Ministero della Scienza e dell’Istruzione, alle autorità regionali e locali facendo leva sulla collaborazione e il consenso collettivo in merito all’ambito progetto: “Alcuni anni fa venne approvata dai competenti organi di governo e regionali la costituzione della Scuola elementare italiana autonoma di Dignano. Una decisione che a distanza di anni non è stata ancora realizzata. Crediamo sia giunto il momento di dare attuazione alla decisione e di avviare il processo di costituzione della Scuola e, parimenti, riteniamo vada fondato l’Istituto prescolare in lingua italiana da parte della Città di Dignano”. Tanto di appello si richiama alla Legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali e alla Legge sull’educazione e l’istruzione nella lingua parlata e scritta delle minoranze nazionali, che assicurano agli appartenenti alle comunità nazionali il diritto di avere scuole materne, elementari e medie superiori nella propria madrelingua e scrittura. Quale argomento valido, dato da Tremul, è quello per cui “gli istituti prescolari e scolari nelle lingue delle comunità nazionali minoritarie svolgono un ruolo fondamentale per queste comunità come pure per la tutela e per lo sviluppo del carattere multiculturale, plurietnico e plurilinguistico della Croazia, perché contribuiscono a perpetuare l’identità nelle nuove generazioni, a forgiare la conoscenza nazionale, a far apprendere la cultura e la lingua madre delle comunità nazionali”. Il fatto di istituire una verticale scolastica autonoma a Dignano, la cui comunità italiana a differenza di altre, è l’unica in Istria a non aver mai goduto di questo “privilegio” darebbe, secondo Tremul “attuazione alle disposizioni legislative e normative vigenti in materia in Croazia, si creerebbero i presupposti per il rafforzamento e la crescita della CNI nella Città di Dignano, componente fondamentale dell’identità del territorio, e si darebbe ascolto ai connazionali che attendono da anni che questi due importantissimi progetti finalmente si realizzino”.

L’ingresso della Scuola elementare di Dignano.
Foto: GIULIANO LIBANORE

Riconsiderare la questione
La faccenda è stata affrontata anche all’ultima riunione del Consiglio della minoranza italiana della Regione istriana e trattata dal presidente uscente Gianclaudio Pellizzer, quando si è preso atto dell’avvenuta cancellazione in fase di armonizzazione dello Statuto dell’asilo con la nuova normativa sulle istituzioni prescolari di Croazia, varata l’anno passato. Pur apprezzando le energie messe in campo dall’amministrazione cittadina per reintrodurre nello Statuto la lingua italiana a Dignano e anche per aver trovato una soluzione che garantisce una certa autonomia alle sezioni in lingua italiana, Pellizzer ha anche riferito altro: “Invitiamo a riconsiderare, qualora possibile, la questione e ripristinare anche de iure la figura del coordinatore tenendo conto dei nostri diritti acquisiti”, un tanto ritenendosi favorevole a rinnovare il percorso per la costituzione di istituzioni autonome nel Dignanese, con sostegno e lavoro sinergico di tutte le istituzioni della CNI.

Coordinatore, ruolo da ripristinare
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana in quota Comunità Nazionale Italiana contattata in merito: “Reputo che avere una scuola autonoma sia meglio per la CNI e per il funzionamento della scuola stessa. È una soluzione ottimale. Io so che anni or sono era stata posta la questione sul tavolo e non conosco le ragioni della mancata realizzazione, ma non è mai troppo tardi per ripresentarla”. Assieme a Patrizia Pitacco, membro della Giunta esecutiva dell’UI incaricata di seguire il settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie torniamo, intanto, a parlare in merito alla questione corrente: la cancellatura subita dallo Statuto dell’ente prescolare di Dignano. “L’asilo di Dignano disponeva da sempre della figura del coordinatore per i gruppi prescolari italiani. È cosa di lunga data. Ora si farà di tutto per ripristinarla. Quello che per adesso deve risultare chiaro, evidente e inequivocabile è che all’interno dell’istituzione prescolare Petar Pan ci deve essere attiva e operante una Sezione in lingua italiana formata dai suoi singoli gruppi. Da parte mia, ritengo che vi esisterebbe un appiglio nell’interpretazione di un articolo della Legge sull’educazione e l’istruzione nella lingua parlata e scritta delle minoranze nazionali, che ci permetterebbe di ripristinare l’anzidetta figura e mi auguro che si troverà un educatore disposto ad assumersi quest’incarico”, ha concluso la Pitacco.
Qual è, invece, il punto di vista della direttrice del Petar Pan, Ingrid Mirković? Niente opinioni ufficializzate in questo caso, ma solamente la constatazione di avere dovuto mettersi in riga con i dettami di legge: “La normativa sull’educazione prescolare è stata varata il 27 maggio del 2022 e in tutti gli asili del Paese sono state apportate le modifiche di adeguamento richieste quale obbligo”.

Un sogno di lunga data
La storia dell’avvenuto smarrimento del ruolo di coordinatore per gli asili italiani del Dignanese, Gallesano compresa, ci viene riproposta e commentata anche dalla vicesindaco di Dignano, eletta in quota CNI, Diriana Delcaro Hrelja: “La medesima era stata introdotta ancora dall’inizio del Duemila, mentre ora la legge sull’educazione prescolare è cambiata e la dirigenza dell’asilo assieme al servizio legale hanno dovuto provvedere alla modifica statutaria secondo norma, perché i coordinatori potranno sì esistere, ma soltanto nel caso delle sezioni prescolari periferiche delle scuole d’infanzia. Nel frattempo, abbiamo trovato un altro modello di coordinamento affidando questo compito aggiuntivo a una delle educatrici. La mansione del coordinatore è in effetti quella di fare da ponte tra le sezioni dell’istituzione prescolare, l’Unione Italiana, le Comunità degli Italiani di Pola e le altre istituzioni CNI. Il problema è che ora questo ruolo non è sancito nero su bianco dallo Statuto dell’ente”. Ed ecco che si ritorna inevitabilmente sulle aspirazioni di fondo: l’autonomia della verticale dignanese concludendo tutto con le parole di Diriana Delcaro: “Sì, noi saremmo assolutamente più contenti di avere asilo e scuola autonomi, è un sogno che si tramanda negli anni. Sono più che convinta che Dignano a Gallesano se li meritino. Adesso, soltanto nello spirito di una rinnovata sinergia di forze possiamo sperare di riuscire a ottenere quello che penso sia un diritto per la comunità italiana di Dignano e Gallesano”.

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