
L’incidente avvenuto mercoledì in tarda serata in prossimità della stazione di Karlovac propone una volta ancora il tema della fragilità e vulnerabilità delle infrastrutture ferroviarie in Croazia. Il deragliamento di cinque vagoni cisterna, incidente senza danni alle persone, determinerà l’interruzione del traffico per diversi giorni. È il secondo incidente sulla linea Fiume-Zagabria in meno di un anno. Infatti, nel dicembre dello scorso anno si è verificato un episodio simile a Škrljevo.
Per quanto riguarda il trasporto di passeggeri, in un modo o nell’altro, ci si arrangia con dei “by pass”, sostituendo i treni con dei pullman tra una stazione e l’altra. Ci sono meno soluzioni per il traffico merci che oggi, come nel dicembre 2023, incontrerà dei seri problemi. La “HŽ infrastruktura”, il settore delle Ferrovie croate che si occupa della progettazione, costruzione e manutenzione, non ha ancora reso note le cause del disastro e nemmeno i tempi previsti per il ripristino del traffico.
Il porto fiumano è quello più colpito, come lo era stato nel dicembre dello scorso anno. Dal terminal container in Brajdica (AGCT) partono ogni giorno 10-12 convogli verso l’Europa centrale per cui, oltre al ritardo, viene a crearsi il problema dell’accumulo di container che non è possibile smaltire in altro modo. Attorno alla metà dei circa 400mila container manipolati in un anno, vengono trasportati su rotaia. Se il problema si dovesse risolvere entro una settimana, ci saranno da smaltire 70-80 convogli. Gli altri lasciano lo scalo fiumano sui tir. Il trasporto su gomma, spesso, non è un’alternativa.
Tra un anno dovrebbe funzionare a pieno regime, con la capacità di 650mila unità TEU il terminal in Molo Zagabria che proprio in queste settimane viene equipaggiato con le gru e altre attrezzature. La ferrovia, nel frattempo, è sempre quella, a binario unico e in condizioni tutt’altro che rassicuranti. La ferrovia di pianura rientra nell’elenco dei progetti da realizzare, tra le priorità da diversi anni, ma ancora in alto mare per quanto riguarda le prospettive di realizzazione. Il Governo indica Fiume come futuro punto di riferimento nella movimentazione di container nell’Adriatico e, in effetti, ha provveduto a creare alcuni presupposti in questo senso. La rete stradale, se ci riferiamo ai terminal container fiumani, è pronta alle nuove sfide, ma la rete ferroviaria, su cui l’Europa punta anche in chiave di sostenibilità, è da “terzo mondo”.

Foto: IVO VIDOTTO
Problema con i container
Per quanto riguarda il trasporto ferroviario verso l’Europa centrale, ci sarebbe anche l’alternativa attraversando la Slovenia. A causa di limitazioni tecniche dell’infrastruttura, però, possono transitare soltanto i convogli che trasportano merce deteriorabile.
Come se non bastasse, il problema con i container, nello scalo portuale di Buccari ci sono 100.000 tonnellate di carbone coke in attesa di proseguire il loro cammino, con altre due navi in arrivo. È un periodo pieno di incertezze per i porti croati. Anche quello di Ploče (porto Tolero) è isolato a causa dell’ondata di maltempo che in Bosnia ed Erzegovina, oltre ad aver mietuto vittime, ha interrotto molte vie di comunicazione. Tra queste c’è la ferrovia, completamente distrutta in un lungo tratto nella zona di Jablanica. Secondo le prime valutazioni, lì ci vorranno mesi per ripristinare la linea ferroviaria franata o inghiottita dal fango.
Il traffico passeggeri tra Fiume e Zagabria si svolgerà, fino al ripristino della linea ferroviaria, secondo gli orari consueti, ma tra Draganići e Duga Resa si viaggerà in autobus. Le cause dell’incidente non sono ancora state accertate e tra le varie ipotesi ci sarebbe quella di un malfunzionamento del sistema frenante di un vagone che si sarebbe bloccato, facendo uscire dai binari 5 vagoni. Il convoglio dell’ENNA Transport era composto da 29 vagoni cisterna pieni di combustibile. A questo punto è il caso di constatare che, tutto sommato, è andata bene. Non vogliamo nemmeno immaginare cosa sarebbe avvenuto se il convoglio avesse preso fuoco.

Foto: Nel Pavletic/PIXSELL

Foto: Kristina Stedul Fabac/PIXSELL

Il sopralluogo, effettuato il giorno dopo, non ha chiarito per il momento le cause dell’incidente.
Foto: Kristina Stedul Fabac/PIXSELL
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