
Con le modifiche alla Legge sul mercato dell’energia termica, ogni proprietario di appartamento potrà pagare il riscaldamento in base al consumo reale. Coloro che non installeranno ripartitori di calore o contatori dovranno versare un contributo per incentivare l’efficienza del riscaldamento. Questa novità è stata annunciata oggi, giovedì 20 marzo, in Parlamento.
Il segretario di Stato presso il Ministero dell’Economia, Vedran Špehar, ha spiegato che le modifiche legislative allineano la normativa nazionale alla direttiva europea e prevedono la separazione tra le spese individuali per l’energia termica, pagate dal proprietario dell’appartamento, e i costi comuni dell’edificio, coperti dal fondo di riserva condominiale, riporta l’agenzia Hina.
I proprietari potranno decidere se installare o meno i ripartitori di calore. Per coloro che li hanno già installati, la ripartizione e il calcolo dei costi dell’energia termica si baseranno sulle letture di questi dispositivi. Chi, invece, non li installerà, dovrà pagare un contributo destinato a promuovere l’efficienza energetica. Inoltre, vengono abolite le sanzioni per i consumatori finali che non installano i ripartitori.
I fondi raccolti attraverso questo contributo verranno versati nel fondo di riserva condominiale e potranno essere utilizzati per l’installazione dei ripartitori o per altre misure di efficienza energetica, a seconda delle decisioni dei condomini. L’ammontare del contributo, le condizioni tecniche per l’installazione e la manutenzione dei misuratori, nonché i modelli di ripartizione e calcolo dell’energia termica, saranno stabiliti da un regolamento specifico.
“Vogliamo dare più potere ai consumatori, incentivare l’efficienza energetica e garantire loro un monitoraggio trasparente dei consumi, permettendo loro di influenzare direttamente le proprie bollette. Inoltre, vogliamo promuovere lo sviluppo di nuovi sistemi di riscaldamento basati su fonti rinnovabili”, ha dichiarato Špehar. “Ogni utente potrà regolare i propri consumi all’interno dell’appartamento”, ha aggiunto.
Nonostante il sostegno generale alla riforma, la deputata Mirela Ahmetović (del gruppo parlamentare del partito socialdemocratico – Sdp) ha espresso perplessità sull’efficacia delle misure. “Si prevede la suddivisione dei costi totali dell’energia termica in spese individuali e comuni, il che sarà realizzabile a livello amministrativo, ma non in termini sostanziali, poiché i costi individuali non corrisponderanno esattamente ai consumi reali”, ha affermato Ahmetović, evidenziando che i ripartitori di calore possono fornire misurazioni inaccurate.
La riforma mira a rendere il mercato dell’energia termica più equo e trasparente, ma il dibattito sulla sua reale efficacia resta aperto.
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