Croazia, turisti italiani in calo di quasi il 7%

Bassa stagione sotto tono. Le presenze sono scese a settembre del 3 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nei primi nove mesi del 2024 numerosi soprattutto i vacanzieri tedeschi e sloveni

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Croazia, turisti italiani in calo  di quasi il 7%
Turisti a Zara in una giornata di caldo e sole d'ottobre. Foto: Sime Zelic/PIXSELL

Dall’inizio del 2024 alla fine di settembre i turisti sono arrivati ​​in Croazia da più di 70 Paesi del mondo. Solo quelli provenienti dalla Germania e dalla Slovenia hanno registrato più di 10 milioni di pernottamenti, mentre rispetto al 2023 l’aumento maggiore in termini percentuali delle presenze è stato segnalato dai turisti provenienti dal Kosovo e da quasi tutti i mercati lontani. La classifica nella top ten non è cambiata di molto. La Germania resta di gran lunga il mercato più importante dal quale, nel 2024 fino alla fine di settembre, nonostante un calo del 6,4 p.c. rispetto al 2023, sono stati realizzati più di 21,2 milioni di pernottamenti. Al secondo posto ci sono i turisti provenienti dalla Slovenia con 10,4 milioni di pernottamenti, ovvero il 2,3 p.c. in più rispetto al 2023, mentre al terzo posto ci sono gli austriaci con 7,7 milioni di presenze, con un calo di circa il 2 per cento. Al quarto posto troviamo i turisti provenienti dalla Polonia con sette milioni di pernottamenti, ovvero il 6 p.c. in più rispetto ai primi nove mesi del 2023 e al quinto posto i turisti dalla Repubblica Ceca, con cinque milioni di presenze, ovvero il 7,4 p.c. in meno. Seguono i turisti provenienti da Ungheria e Italia con poco più di 3,8 milioni di presenze, ovvero con un aumento dell’8,3 p.c. per gli ungheresi e un calo di quasi il 7 p.c. per gli italiani rispetto ai primi nove mesi dell’anno scorso.

Da rilevare che dopo un agosto coi fiocchi sul fronte dell’industria dell’ospitalità, il periodo di bassa stagione è stato al di sotto delle aspettative. Secondo i dati del sistema eVisitor, nel mese di settembre la Croazia ha ospitato circa 2,4 milioni di turisti, con un calo del 5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I pernottamenti sono stati circa 13,2 milioni, con un decremento del 3 per cento. Chiaramente la ragione di questo mezzo passo falso va ricercata nell’ondata di maltempo che ha colpito le Regioni dell’Adriatico orientale a settembre. Le piogge incessanti hanno influito negativamente sui risultati turistici, per cui la stagione estiva di fatto si è conclusa senza un prolungamento significativo fino al nono mese, al contrario di quanto era accaduto nelle annate precedenti.
Bene la nautica da diporto

I dati dell’Ente nazionale per il Turismo (HTZ) sono emblematici: evidenziano che il calo dei pernottamenti è stato particolarmente significativo tra i turisti stranieri. In settembre, infatti, i visitatori internazionali hanno totalizzato 11,9 milioni di pernottamenti, un calo del 3,5 per cento rispetto allo scorso anno. I turisti nazionali, invece, hanno generato un volume di circa 1,26 milioni di pernottamenti, con una diminuzione minima rispetto al 2022.

Tra le varie tipologie di alloggio, il settore che ha mantenuto maggiore stabilità è stato quello delle case per le vacanze, con presenze pressoché invariate rispetto al mese di settembre dell’anno scorso: 4,30 milioni contro i 4,33 milioni del 2022. Gli hotel, invece, hanno registrato 3,3 milioni di pernottamenti, con un calo del 3 per cento. I campeggi sono stati i più colpiti, con una flessione dell’11 per cento: si sono contati circa 2,6 milioni di pernottamenti, rispetto ai 2,9 milioni del 2022, influenzati negativamente dalle condizioni meteo avverse.

Al contrario, il turismo nautico ha mostrato un segno positivo, con un incremento del 4 per cento rispetto all’anno precedente, nonostante una stagione generalmente sottotono.

Istria sempre al top

Le destinazioni turistiche con i maggiori flussi a settembre sono state quelle dell’Istria, che nell’insieme hanno registrato 3,6 milioni di pernottamenti, seguite dalle località di villeggiatura della Contea di Spalato e della Dalmazia con 2,7 milioni e del Quarnero con 2,1 milioni. La Regione di Zara ha totalizzato circa 1,8 milioni di pernottamenti, mentre la Contea di Ragusa (Dubrovnik) e della Narenta (Neretva) ne ha contati circa 1,3 milioni. L’Istria e il Quarnero hanno risentito maggiormente del calo, con diminuzioni rispettivamente dell’8 per cento e del 7 per cento, mentre le altre Regioni hanno mantenuto i livelli dello scorso anno o addirittura registrato incrementi.

Il calo in Istria e Quarnero può essere attribuito all’elevata dipendenza dai campeggi, più vulnerabili al maltempo, e al fatto che queste zone sono principalmente raggiungibili in auto, al contrario delle Regioni meridionali, quelle dalmate, dove le linee aeree con le principali città dell’Europa occidentale hanno un ruolo più importante.

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