
“Non mi sembra che il boicottaggio stia centrando l’obiettivo. Sì, forse il numero dei clienti è più basso, ma il negozio funziona regolarmente e il lavoro non manca”. Così una cassiera di un negozio Lidl a Fiume, coinvolto dalla seconda tornata dell’iniziativa per protestare contro il caro-prezzi. Stesso discorso anche nei negozi di Eurospin e DM (anche se nei negozi di questa catena di drug store il boicottaggio sembra più marcato), che sono i primi a finire nel mirino dei promotori dell’iniziativa, ossia dell’associazione dei consumatori “Pronto, ispettore” (Halo, inspektore).

I promotori dell’iniziativa hanno invitato i cittadini a non acquistare da oggi, giovedì 30 gennaio, a mercoledì 5 febbraio, in tre grandi catene di distribuzione internazionale: Lidl, Eurospin e DM, accusate di applicare prezzi troppo elevati. Oltre a questo, il boicottaggio si concentra su tre categorie di prodotti in tutte le catene: bevande gassate, acqua e detersivi, ritenuti eccessivamente cari rispetto ai costi di produzione e distribuzione.

Ma la protesta non si ferma qui. Per domani, venerdì 31 gennaio, la piattaforma chiede uno stop totale agli acquisti. Questo significa non solo evitare la spesa nei supermercati, ma anche non effettuare alcun tipo di pagamento elettronico e rinunciare a servizi di ristorazione, trasporti, alloggi e consegne a domicilio per un’intera giornata. L’obiettivo? Mandare un segnale forte ai grandi distributori e al governo.
















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