Inizia domani, mercoledì 18 settembre, la sessione autunnale del Sabor dopo due mesi di pausa per le vacanze estive. Il presidente del Parlamento croato, Gordan Jandroković, ha dichiarato che tutto è pronto per l’inizio della nuova sessione parlamentare e che si aspetta un aumento della qualità dei dibattiti. Il Parlamento si riunirà per la prima volta nuova sede provvisoria dell’accademia militare “Franjo Tuđman” a Črnomerac a Zagabria in attesa dei lavori di restauro dello storico palazzo del Sabor in piazza San Marco.
In agenda temi importanti, che l’opinione pubblica segue con estrema attenzione, a iniziare dall’imposta sugli immobili. Il testo della normativa dovrebbe essere presentato a breve. oggi, martredì 17 settembre, alla riunione del governo, il primo ministro Andrej Plenković non ha fatto cenno dell’argomento. Si suppone che la tassa possa essere all’odg della sessione dell’esecutivo in programma venerdì. Il premier lunedì sera ha dichiarato che si è vicini alla versione finale dell’imposta immobiliare, sottolineando di aver svolto un buon processo di consultazione e di aver ascoltato ciò che ne pensano l’opinione pubblica e il mondo politico.
L’imposta sugli immobili, ha sottolineato, va vista come una fonte di reddito per le autonomie locali e come una soluzione al problema degli alloggi a prezzi accessibili dato che l’effetto della tassa dovrebbe essere quello di una maggiore offerta sul mercato immobiliare con un conseguente calo dei prezzi. “Se ci fosse una maggiore offerta sul mercato immobiliare – e secondo il Ministero dell’Edilizia ci sono circa 600.000 immobili vuoti e senza alcuna funzione che vorremmo inmettere sul mercato con tale una misura fiscale – logicamente il prezzo delle case e il costo degli affitti dovrebbe scendere” ha lasciato intendere il primo ministro. Allo stesso tempo, ha sottolineato che alcuni anni fa c’era un clima tale che “praticamente non c’era nessun fattore in Croazia che non facesse pressione sul governo affinché introducesse l’imposta sugli immobili”, mentre ora le cose sono cambiate.
Non tutti pagheranno
Finora è noto che i proprietari di immobili che vi abitano o li affittano a lungo termine, o che possiedono immobili che non sono abitabili per qualsiasi motivo, non pagheranno l’imposta sugli immobili. Ma proprio per questo, invece, tutti coloro che affittano a breve termine o hanno un immobile vuoto, ma agibile, saranno tassati. Tuttavia, come Net.hr ha appreso ufficiosamente, per l’imposta sugli immobili si sta valutando un importo compreso tra 0 e 8 euro al metro quadrato (invece che da 0 a 10 come annunciato in precedenza), la cui determinazione spetterà ai leader delle autonomie locali. Essi potranno decidere anche di non applicare l’imposta. Questa proposta scaturisce dalle diverse condizioni immobiliari nell’area continentale del Paese e lungo la costa.
In sintesi, ciò significa che alcune unità locali non saranno tenute a introdurre l’imposta. La questione è particolarmente interessante se si sa che l’anno prossimo si terranno le elezioni amministrative e che la decisione sull’entità dell’imposta immobiliare spetta alle unità dell’autogoverno locale.
Facendo un po’ i conti, se l’importo massimo della tassa fosse di 10 euro al metro quadrato, ciò significherebbe, ad esempio, che il proprietario che affitta una casa per le vacanze di 100 metri quadrati sull’Adriatico pagherebbe un’imposta immobiliare di 1.000 euro all’anno. Se fosse di 8 euro al metro quadrato pagherebbe al massimo 800 euro. Ma se quella casa si trova, ad esempio, in una zona collinare, la Città o il Comune potranno prescrivere che in quella zona non si paga l’imposta sugli immobili, per cui il proprietario non verserebbe un solo centesimo.
In vendita edificio a Roma
Da rilevare che il Governo ha deciso di vendere un immobili di proprietà della Repubblica di Croazia a Roma. Si tratta di un edificio con giardino di 1.258 mq, che dal 1995 ospitava l’Ambasciata croata. Dato che necessita di una ristrutturazione completa e le sue dimensioni non sono più adatte alle esigenze di una sede diplomatica, il Governo ha dato il consenso alla sua vendita al prezzo di 3,4 milioni di euro. Nel 2022, con il consenso del Governo, l’Ambasciata ha acquistato una proprietà in un altro luogo e vi si è stabilita.
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