Croazia. Stangata sugli affitti brevi

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Croazia. Stangata sugli affitti brevi

Si preannunciano tempi duri in Croazia per gli affittacamere privati. Il Governo di Andrej Plenković ha dichiarato infatti guerra agli affitti brevi turistici. La legge sulla gestione e la manutenzione dei condomini, presa in esame oggi, giovedì 19 settembre, dal Sabor, pone infatti ai locatori grossi ostacoli. L’obiettivo dichiarato del Governo è di limitare, se non addirittura di impedire gli affitti brevi, turistici, nei condomini. In tal modo si intende favorire la locazione a lunga scadenza, al fine di immettere sul mercato quanti più appartamenti a prezzi accessibili. Per raggiungere tale obiettivo la preannunciata imposta sugli immobili è solo uno degli strumenti a disposizione dell’esecutivo. L’altro è la legge sulla gestione e la manutenzione degli edifici che il Parlamento di Zagabria ha preso in esame ieri in prima lettura. L’interesse dell’opinione pubblica per queste novità è enorme. Bisogna considerare inoltre che ben 200mila immobili sono di proprietà di cittadini stranieri, tra cui oltre la metà sloveni, per cui l’impatto della nuova normativa sarà tutt’altro che indifferente per tantissima gente, anche residente all’estero, specie se consideriamo pure l’inevitabile avvento dell’imposta sugli immobili.

Alloggi a costi accessibili

Il vicepremier e ministro della Pianificazione del territorio, dell’Edilizia e del Demanio, Branko Bačić, ha sottolineato che la nuova legge renderà quasi impossibile la locazione a breve termine nei condomini con l’obiettivo finale di garantire alloggi a prezzi accessibili. Per procedere con gli affitti brevi nei condomini bisognerà infatti richiedere il consenso dell’80 per cento dei condomini, cosa tutt’altro che agevole da ottenere. “Siamo consapevoli che sarà difficile, perché in quell’80 per cento dovranno esserci i primi vicini, non rifuggiamo da questo”, ha dichiarato il vicepremier Bačić presentando il disegno di legge ai deputati. Il ministro ha detto che la limitazione degli affitti a breve termine non sarà attuata con effetto retroattivo, anche se una parte della comunità scientifica che si occupa di diritto costituzionale è del parere che il Parlamento possa imporre la legge con valenza retroattiva attraverso la sua decisione politica. Bačić ha sottolineato che dei 2,3 milioni di unità abitative circa il 40 p.c. non viene utilizzato come abitazione. Gli appartamenti vuoti sono circa 600.000, 230.000 sono in affitto a breve termine e 115.000 sono utilizzati per attività commerciali. Ciò ha portato di conseguenza a una carenza di spazio abitativo e a una domanda significativa. Gli obiettivi della legge sono di restituire gran parte delle unità abitative alla loro funzione originaria, di contribuire a un turismo sostenibile e di qualità limitando l’accesso agli affitti brevi e varando misure che consentano una riduzione dei prezzi degli immobili e degli affitti.

Altolà ai condizionatori

Una novità importante prevista della legge è il divieto di installare condizionatori sulle facciate degli edifici, nonché la possibilità di installare ascensori in tutti gli edifici a tre o più piani. Sono previste sanzioni per i proprietari di appartamenti che chiudono arbitrariamente i balconi, costruiscono tettoie o installano condizionatori sulle facciate.

Il vicepremier Branko Bačić ha dichiarato giovedì che già nel 2026 e nel 2027 si potranno valutare gli effetti della legge con la quale il governo, tra le altre cose, intende limitare la conversione degli appartamenti in appartamenti turistici e garantire alloggi a prezzi accessibili. “Nel 2026 e nel 2027 potremo dire con certezza se siamo riusciti nell’intento oppure non abbiamo calibrato bene qualcosa”.

Opposizione possibilista

Durante il dibattito Mišo Krstičević (SDP) ha affermato che la crisi degli alloggi inaccessibili è già presente e che c’è un ritardo nell’affrontare il problema. Anka Mrak Taritaš (GLAS) ha sottolineato che bisognerebbe adottare prima una strategia nazionale per l’edilizia abitativa e solo dopo una legge. L’indipendente Marija Selak Raspudić, parlando del problema degli alloggi per gli studenti, ha affermato che i parlamentari ricevono un compenso di 650 euro per gli appartamenti e gli studenti di 60 euro. Se volete aiutare gli studenti, aumentate le indennità, è stato il suo messaggio. “Il significato di queste modifiche di legge è che chi ha un appartamento ha un appartamento, chi ha un balcone ha un balcone e chi ha un condizionatore ha un condizionatore”, ha concluso. Miro Bulj (Most) ha obiettato che la legge sposta la responsabilità sui proprietari, cosa che potrebbe causare conflitti all’interno degli edifici, ma anche sulle unità locali, cioè sulle guardie comunali. La principale perplessità dell’opposizione, in merito alla nuova normativa, sta proprio nel fatto che si voglia imporre le limitazioni agli affitti brevi scatenando una sorta di guerra tra condomini, invece di imporre regole chiare e incontrovertibili.

Aperti ai suggerimenti

Rispondendo a Tomislav Šuta dell’HDZ, il vicepremier ha anche annunciato che tra circa 15 giorni dovrebbe essere presentato il Piano nazionale per la politica abitativa fino al 2030, che sarà accompagnato da due piani d’azione, il primo per il periodo 2025-2027 e il secondo per il periodo 2028.-2030. “Durante l’attuazione del primo piano d’azione potremo valutare se abbiamo avuto successo, se le misure sono state efficaci”, ha affermato. I deputati dell’HDZ hanno elogiato la legge, mentre quelli dell’opposizione hanno sì sostenuto la necessità di mettere ordine nella problematica negli alloggi, ma hanno anche valutato che la legge può essere migliorata. Bačić ha risposto che il governo ascolterà le osservazioni e i suggerimenti dei parlamentari. Riferendosi alle sanzioni previste per i proprietari di appartamenti che installeranno arbitrariamente i condizionatori sulle facciate, Marija Lugarić ha avvertito che ci sono edifici in cui non è possibile installare i condizionatori senza commettere una violazione. Bačić afferma che lo scopo della disposizione summenzionata è quello di fermare l’installazione illegale di dispositivi. Ci sono tetti sui quali si possono mettere condizionatori, si può ricorrere ad apparecchi portatili e simili, ha precisato.

La libertà ha dei limiti

Ivica Ledenko (Most) ha chiesto perché i proprietari di appartamenti debbano chiedere il permesso agli altri condomini per disporre della loro proprietà, quando la Costituzione parla dell’inviolabilità della proprietà. Nello scrivere la legge abbiamo consultato esperti legali, ha risposto il ministro, aggiungendo che la libertà ha dei limiti.

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