Croazia shock. Inflazione in doppia cifra: 10,8%, record storico

0
Croazia shock. Inflazione in doppia cifra: 10,8%, record storico

L’inflazione non si ferma, anzi accelera. L’istituto nazionale di statistica (Dzs) ha reso noto oggi, mercoledì 15 giugno, che il tasso d’inflazione a maggio è schizzato al 10,8%. Il Dzs, negli ultimi trent’anni, dall’indipendenza della Croazia, non aveva mai registrato un tasso così alto. Il precedente record si riferiva allo scorso mese di aprile con il 9,4%, mentre per trovare un tasso così alto, ma non tanto, bisogna tornare indietro al luglio del 2008 quando l’Istituto registrò un +8,4%.

A far correre i prezzi a livello annuo sono quasi tutti i settori, con al primo posto i trasporti (+19%), ma non è una sorpresa dato l’aumento incontrollabile dei carburanti. Con il 15,2% al secondo posto troviamo il cibo e le bevande analcoliche, mentre i ristoranti e gli alberghi hanno aumentato i prezzi del 12,1 per cento rispetto a maggio 2021. Segue poi la categoria mobili, attrezzature e manutenzione della casa (+11,75), abitazioni, acqua, energia elettrica e gas (+9,2%). Sono cresciuti dell’8,9% i prezzi per l’abbigliamento e le calzature, mentre la categoria ricreazione e cultura ha visto un balzo del 6,6%. Interessante il dato secondo il quale le bevande alcoliche e i prodotti del tabacco sono aumentati solo dell’1,4% rispetto a un anno fa. L’unico segno meno si riferisce alle telecomunicazioni (-0,4%).

A livello mensile, indica la statistica del Dzs, sono aumentati in media soprattutto i prezzi per il trasporto (+3%), seguiti da cibo e bevande analcoliche (+2,1%), mobili, attrezzature e manutenzione della casa (+1,5%), ricreazione e cultura (+1,4%), mentre le categorie abbigliamento e calzature e ristoranti e alberghi hanno fatto registrare rincari pari all’1,1 per cento.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display