Croazia. Presunte pressioni della first lady per innalzare i voti del figlio

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Croazia. Presunte pressioni della first lady per innalzare i voti del figlio
Zoran Milanović, e Sanja Musić Milanović. Foto: Ivo Cagalj/PIXSELLrr

Il Ministero della Scienza e dell’Istruzione ha avviato una verifica per appurare la veridicità delle presunti pressioni operate da Sanja Musić Milanović, consorte del Presidente della Repubblica Zoran Milanović, affinché al figlio Marko venissero innalzati i voti in pagella, una settimana dopo lo scrutinio. A sollevare il polverone è stato un articolo pubblicato lunedì scorso dal quotidiano Jutarnji list stando al quale il 24 giugno la first lady ha inviato un messaggio di posta elettronica alla preside del Ginnasio classico (pubblico) frequentato dal figlio, Zdravka Martinić-Jerčić, al capoclasse del ragazzo e alla psicologa dell’istituto per lamentarsi di presunte irregolarità avvenute durante le lezioni di matematica. Stando a quanto riportato dalla testata zagabrese la professoressa di matematica avrebbe aumentato “misteriosamente” i voti a una decina di alunni. Sempre stando allo Jutarnji list una situazione analoga si sarebbe verificata pure per quanto concerne i voti di lingua latina.
Oggi il Presidente Milanović ha affermato che la moglie ha agito a sua insaputa. Il Capo dello Stato ha detto che personalmente non avrebbe scritto alla scuola. “Sarei andato di matto se una cosa del genere l’avesse fatta mia madre quando avevo 17 anni e mezzo. Ma la mamma è la mamma. E in questo caso la mamma ha lasciato una traccia”, ha detto l’inquilino del Pantovčak, osservando che la consorte precedentemente aveva tentato di risolvere il problema parlandone con le persone competenti. “Quando credeva che la questione fosse chiusa ha sentito il bisogno di mettere tutto su carta. Io non sento lo stesso bisogno, ma invito tutti i genitori ad agire come ha fatto mia moglie. È questo il modo corretto di rivolgersi ai direttori delle scuole”, ha affermato Milanović rilevando che sua moglie ha agito in modo trasparente.
Il Ministro della Scienza e dell’Istruzione ha ricordato che in base alla Legge sull’educazione e l’istruzione nelle scuole elementari e medie superiori gli alunni (o i loro genitori) insoddisfatti di un voto in pagella possono chiedere al consiglio docenti entro due giorni dalla fine dell’anno scolastico di sottoporsi a un esame per tentare di migliorare il medesimo. In tal caso l’alunno deve essere interrogato da una commissione nell’arco di 48 ore dalla notifica della richiesta.

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