Il primo ministro e presidente dell’HDZ, Andrej Plenković, si è rifiutato di commentare le voci attinenti alla possibile ricandidatura di Kolinda Grabar-Kitarović alle prossime elezioni presidenziali. “Quando risiedeva al Pantovčak la signora Grabar-Kitarović era stata uno degli statisti che avevano avviato l’Iniziativa dei Tre mari”, ha detto ieri il capo del governo. “Da quanto mi risulta collabora con il Consiglio atlantico che è coinvolto nell’organizzazione di questo vertice. È qui in questa vece”, ha detto Plenković negando che ci siano dietrologie nel fatto che nel corso dell’appuntamento si siano incontrati più volte e che siano stati seduti l’uno accanto all’altra.
Ma quello di Kolinda Grabar-Kitarović, che tra il 2010 e il 2015 ha già ricoperto l’incarico di Presidente della Repubblica di Croazia, non è l’unico nome sulla lista dei potenziali candidati dell’HDZ alle Presidenziali in calendario nel 2024. In questo contesto circolano pure i nomi del presidente del Sabor, Gordan Jandroković, del vicepremier e ministro dei Difensori croati, Tomo Medved, nonché quello di Ivan Šimonović. Quest’ultimo, si ricorda, in passato aveva ricoperto il ruolo di ministro della Giustizia (2008-2010), per essere poi inviato a New York nella veste di rappresentante permanente della Croazia alle Nazioni Unite, dove venne successivamente nominato assistente del segretario generale per i diritti umani. Nel suo curriculum vitae tra le lingue straniere parlate o intese oltre all’inglese e al tedesco, Šimonović – che sottolinea di non essere mai stato iscritto a nessun partito politico – annovera pure l’italiano (attivo-livello medio). Degli altri ipotetici candidati dell’HDZ vantano la padronanza della lingua italiana nei rispettivi CV pure Gordan Jandroković (passiva) e Kolinda Grabar-Kitarović (basilare).
E l’SDP? Appare scontato il sostegno alla ricandidatura dell’attuale Capo dello Stato, Zoran Milanović.