La Croazia sta entrando nell’eurozona “nel momento giusto”, nonostante l’alto tasso d’inflazione. Lo ha affermato il premier Andrej Plenković, in una intervista rilasciata alla rivista tedesca Focus. “La nostra inflazione quest’anno sarà del 10,2-10,3%, più o meno come in Germania”, ha spiegato il primo ministro. Ma l’inflazione “non ha nulla a che vedere con l’introduzione dell’euro”, bensì  con l’“aggressione russa all’Ucraina e con la crisi nell’approvvigionamento di cibo ed energia”.

Plenković, nel prosieguo della sua intervista alla rivista bavarese, ha sottolineato che la Croazia ha “diminuito il debito pubblico, ha ottenuto ottimi voti dalle agenzie di rating, dal punto di vista logistico siamo pronti per il passaggio dalla kuna alla moneta unica europa“, nonché l’economia è “stabile, con una previsione di crescita attorno al 5,7%“ nel corso di quest’anno”.

Il 75% di tutti i risparmi e depositi in Croazia “è già vincolato in euro, la metà dei prestiti viene erogata nella moneta unica, oltre la metà dell’interscambio commerciale viene svolto con gli altri Paesi Ue, mentre due terzi dei turisti sono cittadini dell’Unione europea”. Quindi, “l’arrivo dell’euro rappresenta un passo naturale”, ha sottolineato il premier croato, ribadendo che con l’ingresso nell’eurozona la Croazia “sarà più tutelata nelle crisi globali: in questo senso possiamo sempre contare sulla Banca centrale europea (Bce)”.