
La pinna comune (Pinna nobilis), chiamata comunemente anche nacchera, cozza penna o stura, è il più grande bivalve presente nel Mar Mediterraneo. Endemica proprio del Mediterraneo, è diffusa in tutto il Mare Adriatico, trovandosi più frequentemente a profondità comprese tra 2 e 30 metri, spesso in mezzo alle praterie di Posidonia oceanica. È un organismo sessile che vive fissato con la parte appuntita della sua conchiglia triangolare nella sabbia o nella roccia. Essendo il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo, che può crescere fino a 120 cm, è una delle conchiglie più attraenti dei fondali marini croati. La pinna comune è una specie rigorosamente protetta e ogni disturbo o rimozione intenzionale di individui vivi o morti (conchiglie vuote) è vietata.
Infezione mortale
Le popolazioni di Pinna nobilis in tutto il Mediterraneo e anche nell’Adriatico sono colpite da un’infezione mortale che causa morie di massa. La mortalità è del 100% in molte località e, a causa del drastico calo della popolazione, in un solo anno ha acquisito lo status di specie in pericolo critico a livello globale. Maggiori informazioni su questa specie criticamente minacciata e rigorosamente protetta e sulla sua mortalità sono disponibili sul sito web dell’Istituto per la protezione dell’ambiente e della natura del Ministero dell’Ambiente e della Transizione verde.
L’Istituto per la protezione dell’ambiente e della natura è il coordinatore nazionale del progetto “Conservazione della Pinna nobilis nel Mare Adriatico”, nell’ambito del quale, in collaborazione con istituzioni partner, vengono svolte attività di conservazione di questa specie rigorosamente protetta e criticamente minacciata.
Cercansi «avvistatori»
Dal 2020, il Ministero dell’Ambiente e della Transizione verde – fa notare il ministero stesso in un comunicato – conduce l’azione “Avete visto la Pinna nobilis?”, invitando il pubblico a segnalare le località dove sono stati avvistati esemplari vivi. L’azione è attiva tutto l’anno, ma è particolarmente intensa nei mesi estivi, quando la possibilità di avvistare organismi marini nel loro habitat naturale è maggiore.
“Se avvistate una Pinna nobilis per la quale sospettate essere viva, è necessario effettuare un breve controllo per confermare il sospetto – si legge nel comunicato –. Passate delicatamente la mano nell’acqua di mare sopra la conchiglia; se viva, si chiuderà. Durante questa operazione, evitate di toccarla. È importante notare che se la conchiglia è eretta non significa necessariamente che sia viva. Infatti, fino a un terzo della conchiglia della Pinna nobilis è sepolto nel substrato (sedimento) e spesso le conchiglie vuote rimangono erette nel sedimento per lungo tempo dopo la morte, dando l’impressione di essere ancora vive, finché l’azione delle correnti e delle onde del mare o il passare del tempo non le fa adagiare sul fondo. Segnaliamo che non è raro che nelle conchiglie vuote, che rimangono erette nel sedimento per lungo tempo dopo la morte, si insedino le ostriche. Anche le ostriche (Ostrea edulis) reagiscono agli stimoli, il che può portare a confondere con una conchiglia viva”.
Il «battesimo»
Le informazioni sull’avvistamento di esemplari vivi di Pinna nobilis possono essere segnalate tramite il modulo di segnalazione online o all’indirizzo e-mail: [email protected]. I “segnalatori” più meritevoli saranno premiati con materiali promozionali attraenti e ogni segnalatore di un esemplare vivo confermato di Pinna nobilis avrà l’onore di dare un nome a quell’esemplare, come è stato già fatto da segnalatori nell’area di Almissa (Omiš), che hanno battezzato la conchiglia “Nuova Speranza” oppure nell’area di Nona (Nin), dove la Pinna ha ricevuto il nome “Pia”. Inoltre, i segnalatori di esemplari vivi confermati, fa sapere il ministero, saranno premiati con un biglietto familiare per il Parco Nazionale di Brioni, il Parco Naturale di Telašćica, l’Acquario di Pola, l’ente pubblico Kamenjak, il Centro visitatori “Canale di Sant’Antonio” o il Centro visitatori Grotta Azzurra – Biševo, a seconda della preferenza del segnalatore.
Le segnalazioni di avvistamenti di esemplari vivi, soprattutto quelle degli ultimi anni da quando l’infezione è presente in natura, sono importanti per l’identificazione di quegli esemplari che, nonostante l’infezione, sono ancora vivi. Tali esemplari sono fondamentali per la ricostituzione della popolazione e la sopravvivenza della specie, pertanto devono essere monitorati e, se necessario, ulteriormente protetti. Nel 2023 sono state ricevute oltre 150 segnalazioni di avvistamenti, con la conferma di 23 esemplari vivi lungo l’Adriatico. Il numero totale di esemplari vivi confermati lungo l’intero Adriatico è di appena 30, la maggior parte dei quali si trova nell’area dell’Alto Adriatico. Gli esemplari minacciati da danni meccanici sono protetti da gabbie di protezione.
Le segnalazioni ricevute possono essere visualizzate su Bioportal: https://bioportal.hr/gis/, dove sono disponibili anche i dati sulle località della perisca nobile finora raccolti in collaborazione con la comunità scientifica e professionale e con il pubblico interessato.
Attraverso l’azione “Le avete viste?”, l’Istituto per la protezione dell’ambiente e della natura del Ministero dell’Ambiente e della Transizione verde invita anche quest’anno il pubblico a segnalare le località dove sono stati avvistati esemplari vivi di Pinna nobilis. “È importante sottolineare che senza il coinvolgimento del pubblico in questa azione non sarebbe possibile avere così tante informazioni sugli avvistamenti di Pinna nobilis e sulla mortalità di massa”, conclude il Ministero dell’Ambiente e della Transizione verde.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.