Prezzi da far rizzare i capelli nei saloni di parrucchieri in Croazia? Sembrerebbe proprio di sì visto che anche gli acconciatori hanno modificato i listini dei loro servizi. Come del resto era ampiamente prevedibile, vista la situazione globale sul fronte dei prezzi. Ma la colpa non è dell’arrivo dell’euro quale moneta nazionale dallo scorso primo gennaio bensì dell’aumento delle spese in generale. Lo ha spiegato il presidente del Gruppo di proprietari di saloni di parrucchieri Ivica Pavlačić, il quale ha avvertito che a causa dell’aumento dei costi aziendali, alcuni parrucchieri saranno costretti ad entrare nel sistema PDV (imposta sul valore aggiunto – IVA) e di conseguenza dovranno far lievitare i loro prezzi di un ulteriore 25 per cento per poter sopravvivere sul mercato e versare gli stipendi ai propri dipendenti, visto che la base di computo del salario minimo è aumentata quest’anno del 12,52 per cento. L’anno scorso, stando a Denis Vidović, direttore di Hairstyle News festival, rivista e portale web per gli acconciatori, dei complessivi 5.392 saloni di parrucchieri soltanto il 5,3 per cento faceva parte del sistema PDV. ”I prezzi di alcuni servizi sono aumentati di più, altri di meno. In media non abbiamo voluto che l’aumento di un conto medio superasse le 10 kune ossia 1,33 euro”, ha rilevato in un comunicato stampa il Gruppo di proprietari di saloni di parrucchieri. In questo contesto è stato sottolineato come tutti i principali distributori europei di prodotti per parrucchieri agli inizi di ogni anno correggono i propri prezzi; inoltre bisogna fare anche i conti con un alto tasso d’inflazione che ha raggiunto in Croazia il 13,5 per cento. “Per poter sopravvivere sul mercato abbiamo dovuto alzare i prezzi”, hanno fatto sapere dal gruppo suddetto ricordando come durante la pandemia da Covid-19 i prezzi fossero rimasti inalterati anche le spese aziendali erano aumentate.