Croazia Paese sempre più vecchio

Lo certifica l’Istituto nazionale di statistica (DZS): nel 2019 è stata registrata una riduzione delle nascite del 2,2 per cento rispetto all’anno precedente

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Croazia Paese sempre più vecchio

Da tanti anni ormai la decrescita demografica è uno dei problemi principali della Croazia. E i dati dell’Istituto nazionale di statistica (DZS) parlano chiaro. Nel 2019 è stato registrato un calo delle nascite del 2,2 per cento rispetto all’anno precedente. Ciò significa che sono venuti alla luce 810 bimbi in meno a confronto con il 2018. L’anno scorso in Croazia ci sono state 36.296 nascite, di cui 36.135 viventi, mentre in 161 casi si è trattato di mortinatalità. Per ciò che riguarda i nati vivi, nel 51,1 per cento dei casi, ossia 18.478 si è trattato di maschietti e nel 48,9 per cento ovvero 17.657 di femminucce. Il tasso di natalità è stato pari all’8,9 per mille (ossia 8,9 nascite su mille abitanti).
Diminuiti, sempre per ciò che concerne l’anno passato, anche i casi di morte: ce ne sono stati 51.794 (25.352 uomini e 26.442 donne), ovvero l’1,7 per cento (912) in meno a confronto con il 2018. Il tasso di mortalità è stato del 12,7 per mille.
L’anno scorso 143 bebè sono deceduti, il che rappresenta lo 0,28 per cento del numero complessivo dei decessi. Nel 56,6 per cento dei casi i piccolini non ce l’hanno fatta a superare il settimo giorno di vita. Il più basso tasso di mortalità per quanto attiene i neonati è stato registrato nella Regione di Zara (0,6), mentre il più alto si è avuto in quella di Karlovac (11,8). Da rilevare che nella Regione di Sebenico e Knin non c’è stato alcun caso di mortinatalità.
“Nel 2019 si è avuto il minor numero di nascite degli ultimi 10 anni. E nonostante le misure per la rivitalizzazione demografica, la Croazia sta scomparendo”. Ad affermarlo è stato il noto demografo Ivan Čipin, docente presso la Facoltà d’Economia di Zagabria. Ci sono, dunque, più decessi che nascite. Come si potrebbe invertire tale trend? “Le nostre nonne avevano al minimo 4 figli. Ecco, oggi le donne in Croazia dovrebbero seguire le loro orme e fare altrettanto – ha detto Čipin –, ma ciò in questo momento è molto difficile da mettere in pratica”.
Tra le città che nel 2019 si sono messe in mostra per il saldo naturale positivo (che esprime un eccesso del numero di nascite rispetto al numero di decessi) troviamo Solin (Salona), Metković, Kaštela (Castelli spalatini), Čakovec e Zaprešić, mentre tra i comuni spiccano Podstrana, Župa Dubrovačka e Viškovo (nei pressi di Fiume).
Saldo naturale negativo a Pola e Fiume
Saldo naturale negativo, invece a Fiume, Pola, Zagabria, Vukovar, Karlovac, Varaždin, Slavonski Brod, Sisak e Osijek.
“A Zagabria le misure di sostegno alla natalità (come ad esempio bonus per ogni figlio e sovvenzionamento delle rette degli asili) non stanno dando i frutti desiderati. A Fiume, invece, si denota il seguente problema: le donne istruite scelgono la maternità sempre più tardi e si dedicano di più alla carriera. Quando decidono di diventare madri hanno problemi nel rimanere incinte. Molte donne poi rinunciano alla gravidanza perché ormai abituate a vivere senza figli”, ha dichiarato Čipin, aggiungendo come un bell’esempio arrivi dalla Dalmazia, precisamente da Solin (Salona) dove negli ultimi sette anni ci sono state 53 nascite in più rispetto ai decessi. A Zaprešić, località a pochi chilometri da Zagabria, asili e scuole vanno ampliati visto il gran numero di bimbi che li devono frequentare. La popolazione in Croazia, dunque, è sempre più vecchia. Nascono meno bambini e i giovani se ne vanno all’estero. Per ogni pensionato c’è un solo lavoratore stabile. Tale rapporto (fondamentale per la sostenibilità del sistema pensionistico) negli anni ’80 del secolo scorso era invece di 1 a 4. Facciamo soltanto alcuni esempi con un paio di dati: nel 2010 nacquero 43.361 bambini, cinque anni dopo 37.503 e, come già detto, 36.135 sono stati i bebè venuti alla luce l’anno scorso.

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