Croazia, oggi terzo boicottaggio dei negozi: «Non ci fermeremo»

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Croazia, oggi terzo boicottaggio dei negozi: «Non ci fermeremo»
Un centro commerciale a Zagabria desolatamente vuoto. Foto: Patrik Macek/PIXSELL

Oggi, venerdì 7 febbraio, è iniziato un nuovo boicottaggio generale dei negozi. Per la giornata odierna è stato proposto di non fare acquisti in nessun negozio né rifornirsi presso le stazioni di servizio. A partire da domani, invece, per una settimana sarà boicottata la catena di supermercati Konzum.

“I consumatori ci hanno chiesto di concentrare il boicottaggio su una catena alla volta per una settimana, e abbiamo deciso di iniziare con Konzum. Gli altri seguiranno, prima o poi. Da qualche parte dovevamo iniziare, e Konzum è il primo”, ha dichiarato Josip Kelemen della piattaforma “Pronto, ispettore” (Halo, inspektore) ai microfoni di N1.

Secondo Kelemen, l’obiettivo del boicottaggio è inviare un messaggio chiaro: i consumatori “non si fermeranno finché non si vedrà una vera riduzione dei prezzi”. “Quello che vediamo sugli scaffali è un continuo aumento dei prezzi, di un centesimo, due, dieci. Tutta questa storia di riduzioni, correzioni e blocchi dei prezzi sembra solo fumo negli occhi”, ha affermato.

«Vogliamo riduzioni permanenti, non sconti temporanei»

Kelemen ha sottolineato che l’obiettivo non è ottenere sconti temporanei, ma una riduzione stabile dei prezzi. Alcune catene di supermercati hanno già annunciato delle riduzioni, ma secondo lui si tratta solo di una strategia ingannevole.

“Non sono veri sconti, è solo un trucco. Abbiamo notato che i prodotti con prezzi ‘bloccati’ ora costano più di quanto costassero prima. Hanno prima aumentato i prezzi e poi li hanno abbassati di qualche punto percentuale per far vedere che fanno qualcosa. È un atteggiamento offensivo nei confronti dei consumatori”, ha detto Kelemen.

Intanto, nei negozi croati verranno introdotte nuove regole: all’ingresso di ogni punto vendita, o in un’area ben visibile all’interno del negozio, dovrà essere esposto un cartellone con il simbolo identificativo e l’elenco dei prodotti a prezzo limitato con i relativi prezzi.

I rivenditori potranno inoltre decidere di allestire scaffali separati per gli articoli con prezzi regolamentati, anche se non è un obbligo.

«Scaffali per i poveri? Un insulto ai consumatori»

Kelemen ha commentato anche le voci secondo cui questi scaffali sarebbero destinati ai meno abbienti: “Qualcuno ha diffuso l’idea che queste saranno ‘scaffalature per i poveri’, e questo ha offeso molte persone. Se lo Stato o i supermercati ci considerano poveri, allora lo dicano chiaramente. Questi scaffali saranno accessibili a tutti, indipendentemente dal reddito, dai pensionati alle persone con maggiore disponibilità economica. È positivo che siano ben visibili, ma quello che ci preoccupa è che i consumatori temono che i prezzi limitati finiranno per essere comunque più alti di quelli attuali. Dai nostri dati, i prezzi regolamentati sono già superiori a quelli che si trovano oggi sugli scaffali”, ha concluso Kelemen.

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