
Il versante croato del Mare Adriatico ha registrato una flessione delle presenze di diportisti? I dati ufficiali dei dicasteri competenti non sono ancora disponibili. Dall’analisi dell’andamento delle prenotazioni delle agenzia dedite al noleggio di imbarcazioni risulterebbe un calo del numero dei “turisti nautici”. Rispetto all’anno scorso la diminuzione si aggirerebbe attorno al 10 p.c. Questo dato, avvertono gli addetti al settore, potrebbe però essere fuorviante. Infatti, l’offerta di battelli a noleggio è aumentata sensibilmente (+16 p.c. rispetto al 2022, ossia circa 400 tra barche a vela, catamarani e motoscafi), come anche il numero delle agenzie di charter nautico. Più o meno lo stesso fenomeno che si registra sulla terraferma, dove il numero degli zimmer frei è aumentato a dismisura. Di conseguenza tanti affittacamere non riescono più a riempire le loro strutture come negli anni passati. Allo stesso modo molte delle barche destinate al noleggio, che gli anni scorsi in questo periodo erano state già prenotate, ora non lo sono.
Nell’ambito di un servizio dedicato dalla Radiotelevisione croata (HRT) al turismo da diporto la proprietaria di un’agenzia di charter nautico, Katarina Vujević Babara, ha osservato che i dati attinenti ad aprile e a maggio del 2023 sono in linea con quelli del 2022. Stando alle sue valutazioni, a giugno invece il giro d’affari sarebbe calato del 6 p.c. rispetto all’anno scorso. Il mese scorso la flessione sarebbe aumentata al 13 p.c. E le prenotazioni per i mesi di agosto e settembre non lascerebbero presagire nulla di buono. Stando a Katarina Vujević Babara, il 25 p.c. delle capacità non sarebbero ancora state prenotate e questo nonostante i prezzi siano calati del 25 p.c. rispetto alla passata stagione.
Una delle ragioni alla base di questo trend è dovuta al superamento della paura da contagio diffusasi durante la pandemia di Covid. Durante l’emergenza sanitaria in molti scelsero di trascorrere le vacanze a bordo di un’imbarcazione per isolarsi dalle altre persone e ridurre il pericolo di contrarre la malattia provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. Un’altra causa della flessione potrebbe essere dovuta all’aumento del prezzo del carburante, cresciuto notevolmente in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina. Gli addetti al settore fanno notare, inoltre, che il turismo da diporto potrebbe essere in realtà una vittima collaterale dell’avidità e della speculazione degli imprenditori o presunti tali che sperano di arricchirsi velocemente a spese dei turisti. Il noleggio delle barche, infatti, il più delle volte risulta essere il capitolo di spesa meno oneroso per i diportisti che scelgono di trascorrere le vacanze in Croazia. A spingerli a scegliere altre destinazioni, ad esempio nell’Egeo, nello Ionio o nel Tirreno sarebbero piuttosto i prezzi dei ristoranti, degli alimentari e anche degli ormeggi. I diportisti non gradiscono essere spennati, come nessuno d’altronde. Abitualmente sono persone con una disponibilità di mezzi finanziari sopra la media che nel corso della vita hanno viaggiato molto e sono in grado di fare un paragone tra il rapporto qualità-prezzo dell’offerta turistica in Croazia e all’estero.
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