Croazia. Ministero della Sanità e medici di base sono ai ferri corti

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Croazia. Ministero della Sanità e medici di base sono ai ferri corti
Foto: Robin Utrecht/ABACAPRESS.COM Utrecht Robin/ABACA /PIXSELL

Il Ministero della Sanità e i medici di famiglia sono ormai ai ferri corti. Dopo le proteste relative alla proposta di legge che vorrebbe che i medici denunciassero i propri pazienti alla Polizia se sono temporaneamente incapaci di guidare e dopo le proteste delle associazioni di categoria dovute alla grave crisi che si profila a causa della carenza di personale, ora si discute della necessità di abilitare i medici di famiglia a operare nel settore della medicina d’urgenza. Per capire l’opinione dei medici di famiglia in merito alla nuova proposta di legge sull’assicurazione sanitaria, basti notare che alla tavola rotonda organizzata ieri dal Ministero, alla quale erano state invitate sei associazioni di categoria, quattro hanno deciso di non presentarsi.
”Ci aspettavamo una chiamata per una riunione di lavoro, che si sarebbe poi ripetuta almeno una volta al mese, per risolvere tutti i problemi che si sono accumulati nel tempo. Senza questo prerequisito i problemi dei medici di famiglia e dell’assistenza sanitaria di base non verranno risolti”, si legge nella lettera aperta inviata dalle quattro associazioni al ministro della Sanità, Vili Beroš.
”Forse abbiamo spaventato qualcuno, ma per questo siamo qui per parlare. Il dicastero non aveva nessuna intenzione recondita di aggravare la posizione dei medici di famiglia costringendoli a lavorare al Pronto soccorso, ma il mio compito è di assicurare una riserva nel caso di eventi straordinari quando qualcuno deve pur sempre aiutare i cittadini”, ha affermato il ministro al termine della tavola rotonda. Vili Beroš ha spiegato come a suo dire non sia il caso di discutere attraverso i media, bensì di dare consigli costruttivi nelle sedi competenti. Ha assicurato pure il varo di misure per aumentare il numero dei medici di famiglia. Ricordiamo, per dovere di cronaca, che il percorso di specializzazione per poter operare nel campo della medicina d’urgenza dura cinque anni e fornisce le competenze specifiche necessarie in questo ambito.

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