Croazia. Milanović: «Smuovere le acque nelle zone terremotate»

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Croazia. Milanović: «Smuovere le acque nelle zone terremotate»
Il Presidente della Repubblica Zoran Milanović a Petrinja con i terremotati

Il Presidente della Repubblica Zoran Milanović ha fatto visita oggi alle zone terremotate della Regione di Sisak e della Moslavina. In mattinata ha fatto tappa innanzitutto al cantiere di costruzione del nuovo complesso scolastico di Galdovo e al villaggio container di Sisak. Il Capo dello Stato ha potuto constatare che i lavori per la realizzazione del complesso, del valore di 70 milioni di kune, procedono bene e che saranno completati entro l’estate, ovvero in anticipo sui tempi previsti. Attualmente sono in fase di costruzione un’ala della scuola elementare, crollata in seguito alle forti scosse di terremoto di due anni fa, nonché l’asilo infantile. Il sindaco di Sisak, Kristina Ikić Baniček, ha dichiarato che il progetto è finanziato, oltre che con i mezzi finanziari del Bilancio cittadino, anche con le risorse messe a disposizione dal Fondo di solidarietà e dagli altri Fondi dell’Unione europea. Parlando del rimpasto del governo, nell’ambito del quale le incombenze legate alla ricostruzione delle zone terremotate passeranno da Ivan Paladina a Branko Bačić, il sindaco di Sisak ha dichiarato che il cambio della guardia al vertice del Ministero dell’Assetto territoriale, dell’Edilizia e del Patrimonio statale, non avrà alcun effetto riguardo alla rinascita delle aree devastate dal sisma. “I ministri cambiano in continuazione, mentre la ricostruzione rimane una sorta di palude della burocrazia e mancano del tutto idee su come accelerare i tempi di realizzazione dei nuovi edifici e impianti”, ha asserito Kristina Ikić Baniček. “Sisak – ha aggiunto il sindaco – non ha tempo per attendere i nuovi ministri, non può aspettare che il governo decida una volta per tutte come attuare la ricostruzione. Per tale motivo, almeno per quanto concerne la realizzazione di scuole e asili, siamo partiti facendo affidamento sulle nostre forze”.
Un segnale assente
Nel villaggio container, visitato dal Capo dello Stato, sono rimaste ancora 38 persone: si tratta di inquilini di edifici residenziali la cui ricostruzione non ha ancora avuto inizio. Come hanno dichiarato, la cosa che più li deprime è l’incertezza riguardo ai tempi di un possibile ritorno alle proprie case. Il Presidente della Repubblica Zoran Milanović ha augurato loro che quest’anno possano avere più successo rispetto alle due annate precedenti. Milanović ha indi visitato anche l’ambulatorio di Jabukovac, distante una quindicina di chilometri da Petrinja, ricostruito grazie a donazioni private. “Questa è la prima volta che ho viaggiato così a lungo, relativamente vicino ai centri abitati, senza un segnale di telefonia mobile”, ha rilevato il Capo dello Stato durante l’incontro con l’infermiera Simona Horvat, la quale ha fatto presente che proprio qui sta il nocciolo della questione: “Non ci hanno dimenticato da quando c’è stato il sisma. Sono ormai quindici anni che nessuno si ricorda di noi”.
Le ferite del sisma
Il Presidente della Repubblica si è recato quindi a visitare il centro storico di Petrinja nel quale sono ancora ben visibili le ferite arrecate dal terremoto. Qui ha avuto un breve diverbio con un uomo che ha detto di essere un invalido della Guerra patriottica e che lo ha accusato di essersi recato a Petrinja per tenere discorsi politici e continuare con il batti e ribatti a distanza con il premier Andrej Plenković. Fra le altre cose Presidente e reduce du guerra hanno “litigato” pure sul fatto se la regione debba chiamarsi Banija o Banovina. La missione del Capo dello Stato nella Banovina (o Banija che dir si vuole) si è conclusa a Glina.
«Il responsabile è il premier»
A conclusione della visita nella Banovina, il Capo dello Stato non ha mancato di inviare dei segnali politici al governo, in linea con l’ormai tradizionale braccio di ferro a distanza con il premier. In questo contesto ha dichiarato che la ricostruzione procede a rilento e che poco è cambiato dall’ultima volta in cui è stato nella regione. Zoran Milanović ha aggiunto che il nuovo ministro non potrà fare molto: “Si tratta di una figura secondaria. Il principale responsabile è il premier. Se fossi io il presidente del governo cercherei di fare in modo che i villaggi container spariscano quanto prima”.
Il Presidente della Repubblica ha detto pure che la sua visita in loco vuole essere un segnale e che la gente del posto è esasperata. “Nulla si potrà fare però senza l’uomo che ha centralizzato tutto nelle sue mani”, ha concluso Zoran Milanović. Chiaro il riferimento al primo ministro.

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