
Le minoranze nazionali escono quasi indenni dalla manovra finanziaria voluta dal governo di Zagabria per far quadrare i conti pubblici che si ritrovano in evidente difficoltà, viste le spese sostenute nel recente passato per fronteggiare la crisi energetica e l’inflazione. I ministri sono stati costretti quasi tutti a operare dei tagli. Nel caso delle etnie, ad essere stato colpito è stato soprattutto l’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze, che ha registrato una riduzione dei fondi del 12,5%. In compenso sono aumentati di poco più di un milione di euro a testa i finanziamenti per la tutela dei diritti delle minoranze e per i programmi relativi all’autonomia culturale delle etnie. La mannaia si è abbattuta invece sul capitolo di spesa attinente alla promozione dei diritti dell’uomo.
Sicuramente la presenza nella maggioranza di cinque deputati delle etnie, tra cui il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI, Furio Radin, ha contribuito a che, in un contesto finanziario sicuramente non facile, i fondi per le Comunità nazionali non siano stati intaccati in modo particolare. Del resto va rammentato che lo stesso premier Andrej Plenković ha sempre assicurato che l’esclusione dalla coalizione di governo dei tre parlamentari serbi non si ripercuoterà negativamente nemmeno sui diritti di tale minoranza.
L’esecutivo ha approvato pure il rapporto sull’attuazione della Legge costituzionali sui diritti delle etnie e sulla spesa dei fondi di Bilancio per il 2023 per le necessità delle minoranze nazionali. Dai dati presentati nel rapporto emerge che c’è ancora molto da fare per quanto concerne l’applicazione reale del bilinguismo e in particolare l’uso delle lingue minoritarie nell’amministrazione pubblica.
Come si sottolinea nell’informativa il Consiglio per le minoranze nazionali ha definito soddisfacente l’attuazione della legge costituzionale sui diritti delle etnie nel 2023 nell’ambito del raggiungimento dell’autonomia culturale, nonché per quanto concerne la posizione e il ruolo dei Consigli e dei rappresentanti delle minoranze nazionali. Nel rapporto si ricorda pure che le minoranze si battono per i diritti acquisiti e sono contrarie a che la riduzione della consistenza numerica delle etnie riscontrata all’ultimo Censimento della popolazione porti a un’erosione o alla perdita dei diritti minoritari.
Come rilevato nell’informativa, il Consiglio per le minoranze nazionali è un sostenitore dell’approccio secondo cui i diritti devono continuare ad essere esercitati sotto forma di diritti acquisiti, indipendentemente dalla diminuzione del numero degli abitanti e degli appartenenti alle minoranze nazionali nella Repubblica di Croazia.
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