
Il secondo giorno di sciopero degli operatori sanitari, radiologi, tecnici di laboratorio e autisti delle ambulanze continua con immutata intensità e continuerà fino a quando le richieste non saranno soddisfatte, hanno detto questa mattina gli organizzatori del sindacato “Zajedno”. Circa 4.000 iscritti ai sindacati di 58 istituti sanitari stanno ancora incrociando le braccia e chiedono un aumento della base imponibile almeno del 20% e la modifica del regolamento sui coefficienti, ha detto martedì il presidente del sindacato Krunoslav Kušec. A detta del sindacalista ieri, a causa dello sciopero, diverse centinaia di test non sono stati eseguiti nelle istituzioni sanitarie di tutto il Paese, e oggi quel numero salirà a mille.
Krunoslav Kušec ha anche riportato che ci sono pressioni da parte delle amministrazioni ospedaliere di tutto il Paese sugli scioperanti e in particolare apostrofa il Centro clinico ospedaliero di Zagabria il quale, secondo lui, sfrutta i bambini malati come gruppo più vulnerabile per ostacolare lo sciopero. “Hanno inserito nel programma di emergenza i bambini che altrimenti avrebbero dovuto aspettare mesi per le analisi. Hanno etichettato le impegnative come ‘urgenti’, quindi dobbiamo fare i test”, afferma Kušec. “C’è una pressione terribile sugli scioperanti, ci sono minacce di licenziamento, ma noi siamo fermi e non ci arrendiamo”, ha detto. Durante lo sciopero verranno trattati solo i casi di emergenza, mentre non verranno eseguite altre elaborazioni diagnostiche, di laboratorio e radiologiche. Il Ministero della Salute ha annunciato ieri che, nonostante lo sciopero, il sistema sanitario pubblico ha organizzato il lavoro negli ospedali e nelle istituzioni in modo tale che tutti i pazienti ricevano i servizi medici e sanitari necessari, il sindacato “Zajedno” ha chiesto “ragione e dialogo realistico”.
Kušec afferma di non aver ancora ricevuto alcuna proposta specifica da parte del governo o del ministero della Sanità. Il sindacato “Zajedno”, che riunisce circa 4.000 operatori sanitari (su un totale di 74.000), è in sciopero da ieri. Il primo ministro Andrej Plenković ha invece dichiarato che circa 550 persone in una ventina di istituti sanitari sono in sciopero e ha ricordato che è stata formata una commissione che dovrà risolvere il problema dell’insoddisfazione per i coefficienti.
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