Croazia. L’inflazione accelera: a ottobre +3,8 p.c

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Croazia. L’inflazione accelera: a ottobre +3,8 p.c

L’inflazione continua la sua corsa in Croazia. I prezzi dei beni di largo consumo e dei servizi sono rincarati a ottobre del 3,8 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si tratta della percentuale maggiore registrata dal febbraio del 2013, come evidenziato dai dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica.

Abbigliamento e calzature

Rispetto al mese di settembre i prezzi hanno segnalato un aumento dell’1 p.c. Il maggior impatto sull’inflazione a livello mensile lo hanno avuto i prezzi dell’abbigliamento e delle calzature (più 0,59 p.c.). A calmierare i prezzi invece è stato il settore ricreativo e culturale dove i costi sono dimuiniti a ottobre rispetto a settembre dello 0,02 p.c.
Il primo balzo dell’inflazione era stato registrato già nell’aprile di quest’anno con un aumento dei prezzi di beni e servizi del 21,. per cento. Si era trattato allora del maggiore incremento dei costi dall’agosto del 2018. Il tasso d’inflazione si era mantenuto all’incirca sullo stesso livello anche a maggio, mentre a giugno vi era stato un lieve rallentamento della corsa dei prezzi. Già a luglio la spirale dei prezzi era tornata a crescere in maniera più marcata con un più 2,8 p.c. Ad agosto i rincari erano stati pari a 3,1 per cento e a settembre del 3,3 p.c.

L’olio schizza alle stelle

Nel paniere dei beni che vengono monitorati per definire il tasso d’inflazione, un ruolo importante lo hanno i generi alimentari. Ebbene questi sono rincarati notevolmente a partire da luglio e ora gli aumenti a livello annuale superano il 3,8 p.c. In pole position troviamo l’olio e i grassi rincarati del 20,4 p.c. seguiti da latte e latticini (più 5,2 per cento) e pane e prodotti da forno (più 5,3 p.c.). Tutt’altro che indifferente pure il rincaro di bevande alcoliche e tabacco (più 5,8 per cento).
Secondo gli analisti a rinfocolare l’inflazione è stato in particolare l’aumento delle spese di trasporto, direttamente collegato al rincaro dei derivati del petrolio. Sempre secondo gli analisti il tasso d’inflazione dovrebbe rimanere a livelli elevati fino alla fine dell’anno, in particolare per quanto concerne i generi alimentari. Il picco però dovrebbe essere raggiunto nei primi tre mesi del 2022. In seguito è possibile un allentamento delle pressioni inflazionistiche.

Denaro dall’elicottero…

Il presidente dell’Associazione nazionale degli esportatori, Darinko Bago, ha dichiarato a questo proposito che ci troviamo di fronte a due tipi d’inflazione. Il primo, quello interno, ha tassi relativamente bassi e non è considerato un problema. Il secondo è quello d’importazione dovuto al fatto che l’Unione europea per fronteggiare la crisi ha immesso sul mercato enormi quantitativi di denaro. E sono proprio, secondo Bago, quei soldi “lanciati dall’elicottero” che stanno dando rinnovato vigore all’inflazione, quella veramente pericolosa.

Tra percezione e realtà

Il ministro del Lavoro e del Sistema previdenziale, Josip Aladrović, è comunque convinto che in Croazia l’inflazione percepita sia nettamente superiore a quella che è l’inflazione reale. “L’importante è che i salari crescano in maniera più marcata dei prezzi. Siamo in presenza di una crescita particolarmente doppia delle paghe rispetto al tasso d’inflazione”, ha sostenuto il ministro. Secondo il presidente dell’Associazone dei datori di lavoro, Damir Zorić, con l’avvicinamento del Paese all’Eurozona anche il problema dell’inflazione sarà superato.

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