Croazia. L’incontenibile aumento dei prezzi

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Croazia. L’incontenibile aumento dei prezzi

Stando a quanto annunciato da produttori e fornitori, nei prossimi giorni i prezzi di alcuni generi alimentari sarebbero destinati ad aumentare. A nulla sembra essere valsa la mossa del governo per calmierare il caro-prezzi. L’esecutivo statale ha proceduto con la diminuzione dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto (IVA – PDV), scattata il primo aprile scorso. Ma i commercianti sembra proprio che facciano orecchie da mercante. Si fanno sempre più numerose le lamentele dei cittadini che si rivolgono alle associazioni per la tutela dei consumatori in merito ai prezzi dei generi alimentari ancora troppo alti. Lo riporta il Večernji list.

E se il governo non avesse intrapreso la mossa suddetta i prezzi sarebbero aumentati ulteriormente. Resta il fatto che per una consistente fetta di cittadini andare al supermercato rappresenta un tormento. E non può essere diversamente visto che i prezzi non frenano. Facciamo qualche esempio. Il prezzo del pane, a quanto pare, aumenterà del 15-20 per cento (e pensare che l’aliquota PDV è di soli 5 punti percentuali); quello della farina del 15 per cento e dunque per un chilogrammo si potrebbero pagare anche più di 10 kune. Il prezzo della pasta, invece, è destinato a lievitare del 19 per cento mentre la carta igienica e i fazzoletti di carta rincareranno del 20 per cento. Anche una bottiglia di vino potrebbe costare il 20 per cento in più.

Dal primo aprile il PDV è sceso al 5 per cento anche per alimenti per bambini, oli e grassi commestibili, burro e margarina, carne fresca e salsicce, pesce fresco, crostacei, frutta e verdura, ma gli acquirenti fanno fatica a individuarne uno il cui prezzo sia sceso. Cifre alla mano, per un litro d’olio di semi di girasole si devono sborsare 17,99 kune (e c’è chi sostiene che abbia sfiorato le 20 kune).

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