
La Carta Blu Ue, riservata a lavoratori altamente qualificati, sarà valida per 48 mesi in Croazia, secondo le modifiche della Legge sugli stranieri presentate dal governo per la prima lettura in Parlamento. Queste modifiche, annunciate durante una seduta del governo, sono state definite dal premier Andrej Plenković come una “riforma significativa” che “risponde alle esigenze economiche” del Paese e “migliora la regolamentazione del soggiorno temporaneo”.
Il primo ministro ha sottolineato che il nuovo quadro normativo aiuterà a risolvere numerose questioni relative all’economia croata e al mercato del lavoro, prestando attenzione anche al ritorno della diaspora croata.
Il ministro dell’Interno Davor Božinović, insieme al ministro del Lavoro Marin Piletić e al ministro della Demografia Ivan Šipić, ha presentato i dettagli della riforma. L’obiettivo principale delle modifiche è l’adeguamento alla nuova Direttiva Ue riguardante l’ingresso e la permanenza di lavoratori altamente qualificati. In particolare, la validità della Carta Blu Ue sarà estesa da 24 a 48 mesi e, novità importante, potrà essere concessa anche a persone senza un titolo di studio formale, ma con comprovate competenze nel settore IT. Un’apposita commissione valuterà le competenze di questi candidati in base all’esperienza lavorativa.
Le nuove regole mantengono il requisito per i titolari della Carta Blu di percepire almeno 1,5 volte il salario lordo medio croato.
Crescita della manodopera straniera
La riforma è anche una risposta all’aumento della domanda di manodopera straniera. Nel 2023, la Croazia ha rilasciato 172.499 permessi di soggiorno e lavoro, un aumento del 158% rispetto al 2020. Le principali nazionalità beneficiarie sono i cittadini della Bosnia ed Erzegovina, Nepal e Serbia, impiegati soprattutto nei settori delle costruzioni, turismo e industria.
Attualmente, ci sono oltre 143.000 lavoratori stranieri registrati nel Paese, provenienti sia da Paesi terzi che dall’Ue .
Nuove regole per i datori di lavoro e i permessi di soggiorno
Le modifiche alla legge introducono nuove regole per i datori di lavoro che forniscono alloggio ai lavoratori stranieri, i quali dovranno dimostrare la conformità degli alloggi offerti. Inoltre, il datore di lavoro sarà obbligato a notificare l’interruzione di un contratto di lavoro entro 5 giorni, rispetto ai 15 precedenti.
Vengono introdotti nuovi obblighi anche per i trasportatori, che dovranno coprire i costi del rimpatrio di cittadini che non rispettano i requisiti per soggiornare in Croazia. Inoltre, i datori di lavoro dovranno depositare una garanzia finanziaria per ogni lavoratore straniero per coprire eventuali costi di rimpatrio.
La legge prevede sanzioni per i datori di lavoro che non rispettano le normative sulla sicurezza sul lavoro o sono coinvolti in attività illegali, come il lavoro sommerso o il traffico di persone.
Supporto al ritorno della diaspora croata
Una parte significativa della riforma riguarda il supporto al ritorno dei croati emigrati e delle loro famiglie, che ora rappresentano una categoria speciale. I membri della diaspora potranno richiedere la cittadinanza croata immediatamente dopo l’ottenimento del permesso di soggiorno, semplificando il loro processo di reintegrazione nel Paese.
Il ministro della Demografia Ivan Šipić, ha definito questo cambiamento come un passo fondamentale per facilitare il ritorno degli emigrati croati e dei loro discendenti, promuovendo una maggiore integrazione sociale ed economica.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.