Croazia. Le spiagge resteranno libere

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Croazia. Le spiagge resteranno libere
I bagnanti non devono nutrire timori di sorta, assicurano i reggitori del potere. Le concessioni servono a migliorare l’offerta e non a impedire l’accesso alle spiagge pubbliche. Photo: Miroslav Lelas/PIXSELL

Da giorni ormai i politici si sbizzarriscono a commentare a Zagabria il disegno di Legge sul demanio marittimo, che l’Esecutivo ha inviato all’esame del Sabor. Le polemiche si sprecano, per cui prendono sempre più piede i timori che con la nuova normativa si voglia dare luce verde alla privatizzazione indiscriminata delle spiagge.A margine la riunione del governo, il vicepremier e ministro del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura Oleg Butković ha voluto chiarire una volta per tutte la questione. Ha ribadito che in base alla nuova Legge sul demanio marittimo, in discussione al Sabor, non sarà possibile recintare le spiagge. Anzi persino quelle spiagge che oggi sono recintate, alla scadenza della concessione cesseranno di esserlo. Con questa puntualizzazione il ministro ha voluto reagire alle polemiche di questi giorni, ovvero alle tesi secondo le quali le spiagge in futuro potranno essere recintate se non addirittura privatizzate.
Impedire abusi
L’intento della nuova normativa, ha spiegato il vicepremier, è di fare chiarezza sulle modalità di assegnazione delle concessioni per impedire abusi. Oleg Butković ha asserito che in base alla Legge attualmente in vigore, varata nel 2003 dal governo a guida SDP, in Croazia ci sono 18 spiagge recintate, di cui tre in Istria e cinque nella Regione litoraneo-montana, le cui Assemblee regionali hanno emanato le decisioni sulla recinzione delle spiagge. “E in tali Assemblee l’HDZ non ha la maggioranza. Per cui è assurdo che l’SDP chieda il ritiro della nuova normativa, visto che sono stati proprio i socialdemocratici a imporre la Legge in base alla quale tali spiagge sono state recintate”, ha dichiarato il ministro.
Al Sabor il segretario di Stato presso il Ministero del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura, Josip Bilaver, durante il dibattito sulla nuova Legge sul demanio marittimo in sede di Commissioni parlamentari, ha ribadito che le spiagge pubbliche non saranno recintate, bensì rimarranno aperte a tutti i cittadini.
Josip Bilaver ha spiegato che il 50 per cento delle spiagge che si trovano nell’ambito di un centro abitato potrà essere dato in concessione. Tali spiagge però non potranno essere recintate, per cui chiunque potrà avervi accesso.
Possibile stendere l’asciugamano
“Se qualcuno non vorrà servirsi della sedia a sdraio o dell’ombrellone messi a disposizione dal concessionario potrà stendere a terra il suo asciugamano e prendere il sole e fare il bagno”, ha rilevato il segretario di Stato, ricordando che ciò attualmente non è possibile a meno di pagare il biglietto per l’accesso alla spiaggia. In base alla nuova normativa saranno riaperte al pubblico anche le spiagge ora date in concessione a compagnie alberghiere. Josip Bilaver ha detto pure che vi saranno sanzioni draconiane per quanti procederanno a costruire abusivamente sul demanio marittimo.
La prassi è tutt’altra cosa…
Uno degli obiettivi di fondo della Legge, ha evidenziato, è proprio quello di tutelare il bene pubblico dalla devastazioni e dall’abusivismo edilizio. Durante il dibattito nelle Commissioni parlamentari, i deputati dell’opposizione hanno avvertito però che una cosa sono le disposizioni di legge e tutt’altra cosa è la prassi. Come dire, basta un piccolo spiraglio, un piccolo dubbio interpretativo in merito al testo della normativa per vanificare tutti i buoni propositi.

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