
Il presidente del Blocco dei pensionati insieme (BUZ) Milivoj Špika ha indetto una protesta “contro la povertà” che si terrà domani, martedì 1 ottobre, a mezzogiorno in piazza Bano Jelačić a Zagabria. La principale richiesta al Governo sarà di mantenere la promessa che la pensione media sia pari al 60 p.c. dello stipendio medio. “Non ci arrenderemo e questo è solo il primo passo”, ha detto Špika in sede di conferenza stampa, sottolineando che circa il 60 p.c. dei pensionati riceve una pensione che si trova sulla soglia di povertà o al di sotto di essa. Quasi 700.000 pensionati hanno una quiescenza inferiore a 550 o 600 euro, cioè al di sotto della soglia di povertà. Špika ha invitato tutti i cittadini, pensionati, lavoratori, studenti a venire al raduno ed ha espresso la convinzione che la protesta sarà massiccia e che questo sarà il miglior messaggio al Governo che non stanno scherzando e che sono pronti per altre azioni. Špika inoltre ha invitato tutti i pensionati che vogliono partecipare alla protesta, ma non possono venire a Zagabria a riunirsi oggi a mezzogiorno nelle loro città e a sostenere la protesta con qualche minuto di silenzio, a fermare simbolicamente il lavoro per qualche minuto e gli autisti a suonare il clacson. La protesta è sostenuta anche dal Nuovo Sindacato che, come ha detto il presidente Mario Iveković, sostiene ogni sforzo per migliorare lo status dei pensionati “perché in qualsiasi Paese normale non dovrebbe esserci una pensione inferiore al 70 p.c. dello stipendio”.
All’annunciata protesta dei pensionati ha fatto riferimento ieri il premier Andrej Plenković: “Oggi avremo un incontro con i pensionati della Matica e firmeremo una dichiarazione con il Sindacato. Le pensioni medie sono di 620 euro, sono state notevolmente aumentate, nove pacchetti di sostegno sono stati dati ai nostri pensionati durante la crisi. Siamo particolarmente sensibili ai problemi dei gruppi sociali più vulnerabili. Ci siamo posti l’ambizione che la pensione media complessiva alla fine di questo mandato sia compresa tra i 750 e gli 800 euro, lavoreremo su questo. Il nostro partner è l’HSU, questo tema è al centro della nostra attenzione e coloro che non vengono eletti al Parlamento cercano di fare qualcosa per migliorare la propria visibilità”, ha detto Plenković.
Il BUZ ovviamente non è l’unica organizzazione a rappresentare i pensionati. C’è chi la pensa diversamente, fra quanti si prefiggono di rappresentare le persone della terza età, rispetto a Milivoj Špika e compagni, considerati vicini alla sinistra e al presidente Zoran Milanović. Così il deputato e presidente del Partito croato dei pensionati (HSU) Veselko Gabričević ha affermato ieri che i problemi degli anziani e dei pensionati sono al centro dell’attenzione della politica statale. Gabričević, ricordando quanto ha fatto finora il Governo peri pensionati, ha affermato che presto verrà modificata la legge sull’assicurazione previdenziale, che includerà, tra l’altro, una nuova formula per adeguare le pensioni nella proporzione dell’85:15, invece del precedente 70:30, a favore del parametro più favorevole, ossia inflazione o reddito personale. Inoltre verrà introdotto un supplemento annuale alle pensioni in base agli anni di servizio e al posto degli attuali sei mesi verranno concessi alle donne 12 mesi di anzianità per ogni figlio nato o adottato. “Consapevole che il tenore di vita dei pensionati non dipende solo dall’importo delle pensioni, il Partito croato dei pensionati sostiene l’installazione degli ascensori negli edifici a più piani, l’abolizione della tassazione sulle pensioni, l’adozione della Dichiarazione sui diritti dei pensionati gli anziani e l’introduzione dei buoni turistici per i pensionati”, ha concluso Gabričević.
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