
Le modifiche legislative, che dovrebbero essere approvate a giugno di quest’anno, mirano a garantire un aumento delle pensioni di circa il 30% e a portare la pensione complessiva media ad almeno 750 euro. Lo ha affermato oggi, mercoledì 19 febbraio, in Parlamento Ivan Vidiš, segretario di Stato del Ministero del Lavoro e del Sistema pensionistico, sottolineando che gli assegni previdenziali aumentano di un miliardo di euro ogni anno e che il messaggio del governo è che i pensionati sono importanti. L’obiettivo è quello di modificare la formula di adeguamento delle pensioni, introdurre un’integrazione annuale per tutti i pensionati e aumenteremo l’anzianità di servizio per i titolari di diritti genitoriali, ha annunciato il segretario di Stato presso il Ministero del Lavoro. “Ogni anno aumentiamo gli stanziamenti per le pensioni di un miliardo di euro, nel 2023 erano 7 miliardi, nel 2024 erano 8,15 miliardi di euro e nel 2025 saranno circa 9 miliardi di euro”, ha sottolineato.
L’opposizione è a dir poco scettica in merito a questi annunci. Nell’Ue, in media, il 13 per cento del Pil è destinato alle pensioni, mentre in Croazia la percentuale è inferiore agli 11 punti e quest’anno potrebbe essere ancora più bassa, ha avvertito il presidente del Senior Forum dell’SDP Ivo Jelušić, in occasione della Giornata mondiale della giustizia sociale, che si celebra il 20 febbraio. Quando l’Hdz prese il potere, la pensione di vecchiaia media era pari al 42% dello stipendio medio; ora è al 39,2%, ovvero tre punti percentuali in meno, ha affermato Jelušić nel corso della conferenza stampa tenuta a Zagabria, riferendosi alla situazione dei pensionati in Croazia. Ha aggiunto che nel 2025 questa percentuale potrebbe essere inferiore perché è previsto un aumento salariale maggiore, di circa il 10%, mentre le quiescenze non aumenteranno.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.