Croazia. In esame la nuova Legge sui cimiteri

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Croazia. In esame la nuova Legge sui cimiteri
Foto Ivor Hreljanović

Il Governo di Zagabria ha inviato all’esame del Parlamento la nuova Legge sui cimiteri, che prevede, tra le altre cose, la rimozione dei monumenti eretti dopo il 30 maggio 1990 che glorificano l’aggressione serba contro la Croazia, come il mausoleo di Vukašin Šoškočanin a Borovo Selo. La nuova normativa prevede che i cimiteri e i crematori rimangono di proprietà degli enti locali in quanto strutture comunali, ma standardizza le azioni di tutti i gestori dei cimiteri e regolamenta chiaramente la gestione e l’uso dei camposanti, la costruzione di nuovi cimiteri e la ricostruzione, l’ampliamento e lo spostamento di cimiteri esistenti, nonché la procedura per la concessione e la perdita del diritto di utilizzare un luogo di sepoltura. Una parte dei registri delle tombe dovrà essere resa pubblica affinché i cittadini siano a conoscenza del numero di sepolcri disponibili e degli utenti di quelle esistenti, il tutto allo scopo di aumentare la trasparenza e rendere più facile per i cittadini trovare una tomba.
Nomi inappropriati
“Uno dei motivi che ci ha spinto ad approvare la nuova legge è il fatto che, dopo l’occupazione di una parte della Repubblica di Croazia durante la Guerra patriottica, sono rimaste alcune tombe sui cui monumenti e targhe commemorative sono scritti nomi inappropriati, contrari all’ordinamento costituzionale e legale della Repubblica di Croazia”, ​​ha sottolineato durante la riunione dell’esecutivo, il vicepremier e ministro dell’Edilizia, Branko Bačić. Pertanto, la nuova normativa prevede la rimozione, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della stessa, dei monumenti che offendono i sentimenti religiosi, morali o nazionali e che glorificano anche l’esercito aggressore nella Guerra patriottica.

Evitare revisionismi

La Legge stabilisce che solo i monumenti eretti dopo il 30 maggio 1990 possono essere considerati controversi, per non aprire la strada a un più ampio revisionismo storico e a ulteriori divisioni nella società. Chiunque potrà segnalare lapidi sospette; si prevede di istituire commissioni a livello regionale che, se necessario, esprimeranno un parere sulla loro idoneità. Se il fruitore del luogo di sepoltura non provvede alla rimozione del monumento entro il termine di legge, la rimozione verrà effettuata da terzi. Se il proprietario di una tomba con tale monumento non lo rimuoverà, rischierà una multa da 1.000 a 5.000 euro.Per la prima volta, lo status dei cimiteri commemorativi dei difensori della Guerra patriottica caduti sarà regolato a termini di legge. La gestione di questi camposanti sarà affidata per conto della Repubblica di Croazia al Ministero dei Difensori.

Chi non paga perde il diritto

La Legge prescrive anche l’intervallo di tempo tra due sepolture nello stesso luogo di sepoltura. I resti nella tomba possono essere calati nella cavità funeraria dopo 10 anni dalla sepoltura, e la rimozione dei resti nella tomba per liberare un sepolcro per una nuova sepoltura può essere effettuata dopo 20 anni dalla sepoltura nella tomba, ma devono essere soddisfatte anche altre condizioni, ad esempio che il corpo sia sufficientemente decomposto. È stato inoltre previsto un periodo più breve per la possibilità di spostare il cimitero in caso di necessità: 30 anni dall’ultima sepoltura, anziché i precedenti 100 anni, ma se necessario per la costruzione di un edificio o l’esecuzione di lavori nell’interesse della Repubblica di Croazia, il cimitero può essere spostato dopo 10 anni.
Inoltre, le unità di autogoverno locali potranno prescrivere dove nell’area di loro competenza è consentito spargere le ceneri di una persona cremata, nonché le procedure per l’assegnazione dei luoghi di sepoltura e la perdita del diritto di utilizzare un luogo di sepoltura in caso di mancato pagamento della tassa di sepoltura, come avverrebbe in caso di arretrati pari a dieci tasse di sepoltura annuali.

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