Croazia, in arrivo la nuova legge sul fumo: ma è polemica

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Croazia, in arrivo la nuova legge sul fumo: ma è polemica

Dopo il tentativo fallito dell’anno scorso di introdurre una nuova legge per limitare l’uso del tabacco e dei prodotti correlati, in conformità con la direttiva europea, il ministero della Salute ha proposto una nuova versione della legge che sarà inviata in dibattito pubblico. Tuttavia, il nuovo testo rimane quasi identico a quello precedente, che ha suscitato numerose critiche sia dall’industria del tabacco che dai medici. Infatti, il ministero di Vili Beroš continua a non riconoscere e definire chiaramente i nuovi prodotti a base di tabacco e nicotina, non facendo distinzioni tra i diversi livelli di dannosità. In pratica, si opta per una semplice proibizione di tutto, anche se non è chiaro come verrà supervisionata l’attuazione della legge, avvertono gli esperti sentiti dal quotidiano Jutarnji list.

La nuova legge introduce il concetto di “prodotti del tabacco riscaldati” e modifica le norme sulle esenzioni che finora si applicavano a questi prodotti, vietando l’uso di aromi anche nei tabacchi riscaldati. Viene inoltre regolata l’etichettatura di questi prodotti, equiparandoli a quelli destinati al fumo, e si vieta la vendita di prodotti a base di nicotina ai minori di 18 anni. L’uso di tutti questi prodotti sarà esplicitamente proibito negli spazi pubblici chiusi. Come previsto dalla direttiva europea, è previsto un periodo di transizione di 90 giorni per consentire la vendita delle scorte rimanenti.

Sebbene possa sembrare impossibile, sia i produttori che i medici concordano sulla necessità di regolamentare il mercato e introdurre ordine in un settore caratterizzato da caos e disinformazione. Entrambi i gruppi ritengono che l’attuale proposta di legge non sarà sufficiente a raggiungere questo obiettivo.

“L’attuale quadro normativo in Croazia risale al 2017, ma il mercato si è evoluto significativamente da allora. Sono emerse nuove categorie di prodotti che, pur non essendo prive di rischi, rappresentano alternative potenzialmente meno dannose rispetto alle sigarette. È fondamentale che questi prodotti siano regolamentati adeguatamente. I fumatori dovrebbero avere accesso a informazioni credibili e basate su evidenze scientifiche. Il quadro normativo deve essere proporzionale al rischio, ossia alla quantità di danno che l’uso di un determinato prodotto comporta. Ma questo non avviene. Infatti, i nuovi prodotti del tabacco e della nicotina, come le sigarette elettroniche, i prodotti riscaldati e senza tabacco, non producono combustione, catrame o fumo, il che significa che contengono molti meno elementi nocivi e non generano fumo passivo. Crediamo che sia necessario affrontare la realtà del mercato regolamentando questi prodotti in modo adeguato, tenendo conto delle loro differenze, piuttosto che optare per divieti che creano insicurezza giuridica, frenano l’innovazione e l’attività imprenditoriale, e creano un ambiente sfavorevole per le imprese”, spiega la Coordinazione per i prodotti del tabacco dell’Associazione croata dei datori di lavoro (HUP). L’Associazione sostiene inoltre una forte prevenzione del fumo tra i giovani e si oppone a qualsiasi forma di promozione di questi prodotti.

“L’attuale proposta di legge non affronta il problema principale: non sappiamo cosa succederà a chi utilizza questi nuovi prodotti per 20 o 30 anni, poiché in Croazia non raccogliamo alcun dato in merito. I medici non hanno la possibilità di registrare nei fascicoli elettronici l’uso di sigarette elettroniche o altri nuovi prodotti; possiamo solo annotare sigarette, sigari o pipe. Ma chi fuma ancora sigari o pipe? Da anni chiediamo all’ente per l’assicurazione sanitaria di aggiornare il sistema, ma senza risultati. Non disponiamo di alcuna documentazione ufficiale, e quindi non sapremo cosa succederà tra dieci anni”, spiega Ljiljana Ćenan, medico di famiglia e membro del Coordinamento croato di medicina generale (KoHOM).

Un altro problema è la mancanza di informazioni ufficiali sui nuovi prodotti del tabacco, come sigarette elettroniche e sacchetti di nicotina, che sono sul mercato da circa dieci anni. Né i medici né il pubblico vengono adeguatamente informati su questi prodotti.

Infine, Ćenan cita l’Agenzia americana per i medicinali (FDA), che ha classificato i prodotti del tabacco in base alla loro dannosità, mettendo le sigarette in cima alla lista e segnalando prodotti che sono considerati meno nocivi. “Questo è un approccio sensato”, conclude il medico.

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