Croazia, imposta sugli immobili: la reazione del sindacato dei pensionati

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Croazia, imposta sugli immobili: la reazione del sindacato dei pensionati
Foto: Sanjin Strukic/PIXSELL

Le reazioni all’introduzione dell’imposta sugli immobili proposta dal Governo croato non si attenuano e anche il Blocco pensionati insieme è insoddisfatto di tale decisione, affermando che questo è solo un motivo in più per avviare una protesta già annunciata. Di seguito trasmettiamo il loro comunicato stampa.

“Mentre negli anni ’90 la patria veniva difesa con grandi sacrifici e distruzioni, il governo dell’HDZ svendeva le fabbriche, per lo più a magnati vicini al governo, distruggendo così centinaia di migliaia di posti di lavoro – si legge nel comunicato stampa -. Ma poiché alcune persone non si accontentano mai di arricchirsi grazie alle disgrazie altrui, ora, invece della prosperità promessa vogliono derubarci anche delle nostre case. Quindi invece di ridurre i costi, il governo vuole introdurre nuove tasse, che costringeranno molti cittadini a svendere la proprietà ereditate o quelle in cui hanno investito i loro risparmi per decenni per proteggerle dall’inflazione”.

Il Blocco pensionati insieme continua poi: “In tutti questi anni, il governo non ha pensato di tassare le banche che realizzavano profitti extra elevati che ‘guadagnavano’ imponendo ai nostri cittadini tassi di interesse che spesso erano il doppio rispetto a quelli dei loro clienti domiciliati. Il governo non ha intenzione di tassare le proprietà il cui proprietario, quasi di regola, è vicino a strutture politiche, non ha copertura del reddito o non può dimostrare che sia stato acquisito legalmente. La giustificazione del governo secondo cui l’introduzione dell’imposta sugli immobili provocherà un calo dei prezzi delle case, costringendo cioè gli speculatori ad abbassare i prezzi degli immobili, in particolare degli appartamenti, è così sbagliata che qualsiasi analista economico serio si vergognerebbe di dire pubblicamente una cosa del genere”.

Secondo il sindacato: “L’imposta sugli immobili rappresenta sostanzialmente un ulteriore onere finanziario per i cittadini, soprattutto per coloro che si trovano già in una situazione economica difficile, come i pensionati, ma anche i lavoratori a basso reddito. In un paese in cui oltre il 50% dei pensionati sopravvive a malapena con la pensione e dove i salari dei dipendenti sono bassi, l’introduzione di un’imposta aggiuntiva sugli immobili che molti croati possiedono (spesso proprietà in cui hanno investito tutta la vita o hanno ereditato), porterà solo a un ulteriore impoverimento dei cittadini. Gli immobili sono spesso ereditati e rappresentano un simbolo di sicurezza e patrimonio familiare, non di ricchezza, che il governo vuole tassare senza alcuna logica. Con l’introduzione dell’imposta sugli immobili, molte persone si troveranno nella situazione di dover vendere la propria proprietà perché non potranno permettersi di pagare l’imposta, il che è ingiusto e socialmente irresponsabile”.

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