Croazia. Impegni importanti per la Comunità Nazionale Italiana

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Croazia. Impegni importanti per la Comunità Nazionale Italiana
Il premier Andrej Plenković

Il Governo di Andrej Plenković ha adottato i Programmi operativi delle minoranze nazionali per il periodo 2024-2028, preparati congiuntamente dai rappresentanti delle minoranze nazionali e dai dipartimenti governativi. Il ministro degli Interni Davor Božinović ha dichiarato che si tratta della continuazione del lavoro per migliorare l’attuale livello di tutela dei diritti delle minoranze nazionali e che comprende complessivamente 209 attività, cioè 41 in più rispetto al programma precedente.
Fra i vari Programmi operativi c’è ovviamente anche quello incentrato sulle misure a favore della Comunità Nazionale Italiana, predisposto assieme ai rappresentanti della CNI, primo fra tutti il vicepresidente del Sabor e deputato della minoranza italiana, Furio Radin, che si è fatto portavoce nella capitale delle istanze dell’etnia. Furio Radin, lo ricordiamo, rientra fra i cinque parlamentari delle etnie che anche in questa legislatura fanno parte della maggioranza di governo.

Il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI, Furio Radin. Foto: Marko Prpic/pixsell

Al primo punto nel Programma operativo per la CNI figura chiaramente l’attuazione dell’Accordo tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica italiana sui diritti delle minoranze, firmato nel 1996 a Zagabria, che è stato ratificato dal Parlamento croato e dal Parlamento italiano.
Trattato italo-croato
In questo Trattato particolare rilievo è assunto dall’attuazione degli articoli 2 e 3, che si riferiscono ai diritti acquisiti della minoranza nazionale italiana e al loro progressivo riconoscimento al più alto livello su tutto il territorio d’insediamento storico della CNI, nonché dell’articolo 4, che parla dello status dell’Unione Italiana, che – come si rileva nel documento messo a punto dall’esecutivo – rappresenta tutti gli appartenenti alla minoranza nazionale italiana sia in Croazia che in Slovenia. In questo contesto nel Programma operativo per la CNI si ribadisce che verrà rafforzata la cooperazione con le istituzioni competenti della Repubblica di Croazia e della Repubblica Italiana con l’obiettivo di attuare il Trattato tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica d’Italia sui diritti delle minoranze nella parte che si riferisce alla minoranza croata che vive in Italia, e nello spirito del principio pacta sunt servanda, nonché della responsabilità di entrambe le parti per quanto sopra. Ai fini di una migliore attuazione dell’Accordo tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica italiana sui diritti delle minoranze, firmato nel 1996, nei confronti delle minoranze italiana e croata, il Governo di Zagabria è disponibile alla costituzione di un gruppo di lavoro misto al quale parteciperanno gli appartenenti alle minoranze italiana e croate, nonché il Governo della Repubblica di Croazia e il Governo della Repubblica Italiana.
Istituzioni dell’etnia
Il Governo di Zagabria si impegna nel Programma operativo per la CNI a tutelare e restaurare le lapidi della minoranza italiana nei cimiteri dei Comuni e delle Città dove storicamente vive l’etnia, in modo da tutelare la secolare presenza della Comunità italiana, con l’obiettivo di preservare la memoria collettiva della presenza storica degli italiani in queste zone. Il Governo fornirà pure il sostegno istituzionale alla Casa editrice EDIT di Fiume, al Centro di ricerche storiche di Rovigno, al Dramma italiano di Fiume, all’Unione italiana di Fiume e alle Comunità degli Italiani che operano nella Repubblica di Croazia.
Ristrutturazioni e palestre
Il Governo metterà inoltre a disposizione i fondi per la ristrutturazione ovvero l’ampliamento della scuola elementare di Pola, della scuola elementare di Rovigno, dell’elementare a San Nicolò a Fiume e per la costruzione delle palestre delle scuole elementari Gelsi e Belvedere di Fiume. Il Governo metterà a disposizione i fondi per l’acquisto, la ristrutturazione e l’arredamento delle sedi delle Comunità degli Italiani e dell’Unione Italiana in collaborazione con la Repubblica Italiana e le unità di autogoverno locali e regionali.
Il Governo, in collaborazione con il parlamentare della minoranza nazionale italiana, sosterrà il lavoro dei centri sociali nelle unità di autogoverno locale, soprattutto nelle Città, che raduneranno i membri della minoranza nazionale italiana nella Repubblica di Croazia.
Insegnamento dell’italiano
In tutte le scuole con lingua d’insegnamento croata, nei Comuni e nelle Città a statuto bilingue dove storicamente vive la minoranza italiana, verranno adottate misure per introdurre l’apprendimento della lingua italiana come materia di cui è possibile rinunciare con dichiarazione di un genitore nello spirito degli articoli 2 e 3 del citato Trattato tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica Italiana sui diritti delle minoranze.
Maturità di Stato
Il Governo effettuerà anche un’analisi dei problemi sistemici che emergono nello svolgimento della maturità di Stato per gli studenti che frequentano le scuole in lingua italiana e proporrà linee guida per risolverli in modo tale che la valutazione dell’esame di lingua italiana possa, con tutti i diritti derivanti dalla maturità statale, essere equiparato al voto di lingua croata nelle scuole con lingua d’insegnamento croata, nel rispetto dell’autonomia delle università. D’accordo con genitori e studenti, si permetterà di scegliere il riconoscimento dei voti di lingua croata ovvero italiana come lingua materna, in sede di valutazione per l’iscrizione alle Scuole medie superiori italiane.
Riconoscimento dei diplomi
L’esecutivo inoltre riconoscerà i diplomi e i titoli universitari ottenuti nei Paesi dell’Unione europea, in conformità con la Legge sul riconoscimento e la valutazione dei titoli di studio stranieri e la Legge sulle professioni regolamentate e il riconoscimento delle qualifiche professionali straniere, e consentirà l’insegnamento delle materie corrispondenti nelle scuole della CNI, nonché il lavoro in lingua italiana nei Comuni e nelle Città dove storicamente vive la minoranza italiana.
Dialetti istriani e fiumano
Nel Programma operativo c’è pure un passo dedicato alla candidatura per l’introduzione del dialetto fiumano nel Registro del patrimonio immateriale della Repubblica di Croazia. Il governo inoltre sosterrà la creazione e il funzionamento del Centro per il dialetto istro-veneto e del Centro per il dialetto istrioto. I Centri effettueranno ricerche e s’impegneranno per la preservazione dei dialetti che rappresentano la lingua materna o la prima lingua della maggior parte dei membri della minoranza nazionale italiana nella Repubblica di Croazia e che costituiscono un bene culturale protetto.
Radio Fiume e Pola
Inoltre, in collaborazione con la RTV croata (HRT), nello spirito dell’autonomia culturale e dell’Accordo tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica Italiana sui diritti delle minoranze, verrà sostenuto uno status adeguato delle redazioni e dei programmi in lingua italiana Radio Pola e Radio Fiume. Verrà incentivata la possibilità di trasmettere un programma televisivo informativo in lingua italiana sulle televisioni locali che coprono il territorio d’insediamento storico della minoranza italiana.
Consultazioni mensili
Fin qui i punti del Programma operativo della CNI. Come sottolineato, tutte le attività attinenti ai Programmi operativi per le varie etnie saranno svolte ininterrottamente nell’arco della legislatura. E verranno anche monitorate con attenzione. Il primo ministro Andrej Plenković, questo è almeno l’impegno, terrà consultazioni mensili con i parlamentari delle minoranze nazionali al Sabor sull’attuazione del Programma del Governo della Repubblica di Croazia 2024 – 2028 e sui Programmi operativi delle minoranze nazionali per il periodo 2024 – 2028.

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