Croazia. Il servizio militare costerà 20 milioni di euro all’anno

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Croazia. Il servizio militare costerà 20 milioni di euro all’anno
Foto: Hrvoje Jelavic/PIXSELL

Il ministro della Difesa, Ivan Anušić, ha annunciato che il servizio militare obbligatorio costerà allo Stato circa 20 milioni di euro all’anno. Durante la sua visita alla caserma di Knin, dove si svolgerà l’addestramento dei futuri coscritti, Anušić ha confermato che tutto è pronto per l’attuazione del programma di formazione militare di base.

Otto settimane di addestramento per rafforzare la riserva

Il programma prevede un addestramento di otto settimane, che fornirà ai coscritti le competenze fondamentali per il servizio militare e per i ruoli operativi all’interno delle unità delle Forze armate. Al termine della formazione, i coscritti potranno scegliere di arruolarsi come militari professionisti oppure essere inseriti nella riserva dell’Esercito croato.
L’addestramento sarà svolto nelle caserme di Knin, Slunj e Požega, coprendo sette aree principali, tra cui l’uso delle armi personali, le tattiche di movimento e di combattimento, la comunicazione, la protezione, il servizio militare e la preparazione fisica.
Anušić ha annunciato che la legge per l’introduzione del servizio militare obbligatorio dovrebbe essere approvata entro il 15 luglio, prima della chiusura della sessione parlamentare.

Attualmente, le Forze armate della Croazia dispongono di 18.000 riservisti, un numero ritenuto sufficiente per le esigenze della difesa nazionale. Tuttavia, il governo punta ad aumentare la riserva attraverso il programma di addestramento obbligatorio, con un’aspettativa di adesione tra i 4.000 e i 5.000 giovani all’anno.
Ogni ciclo di formazione avrà un costo di circa 4 milioni di euro, e poiché sono previste cinque sessioni all’anno, il costo totale ammonterà a 20 milioni di euro.

Chi saranno i futuri coscritti?

Secondo le stime del ministro Anušić, ogni anno in Croazia circa 18.000-19.000 giovani raggiungono la maggiore età. Ha sottolineato che l’addestramento militare rappresenta un modello efficace per la preparazione dei soldati e che i benefici offerti durante il servizio potrebbero motivare molti a partecipare. “Sono certo che il numero di volontari supererà le 5.000 unità annuali minime previste, perché offriamo un programma di formazione di due mesi, più vantaggioso rispetto a un servizio civile più lungo e con minori opportunità”, ha dichiarato Anušić.

Il ministro ha anche affrontato il tema della sicurezza nei Balcani, esprimendo particolare attenzione agli sviluppi politici in Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Kosovo. “Non possiamo dire di essere preoccupati, ma monitoriamo attentamente la situazione, considerando che in Bosnia ed Erzegovina vivono circa 350mila croati”, ha affermato. Anušić ha ribadito la necessità per la Croazia di essere pronta a ogni scenario, pur sperando che non si verifichi un’escalation delle tensioni nella regione.

“Tutti dicevano che la guerra in Ucraina non sarebbe scoppiata, e ora siamo al terzo anno di conflitto. La Croazia deve essere preparata, dato che la Bosnia ed Erzegovina confina con noi e lì vive una numerosa comunità croata”, ha concluso.

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