Croazia. Il Sabor si spacca sull’adozione dell’euro

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Croazia. Il Sabor si spacca sull’adozione dell’euro

La Croazia non è pronta per l’ingresso nell’Eurozona”. Lo si è sentito dire ieri nel corso del dibattito al Sabor sulla proposta di legge presentata dall’Esecutivo sull’introduzione della moneta unica europea quale valuta ufficiale. Il deputato del Partito croato (HS), Marijan Pavliček, ha invitato il ministro delle Finanze, Zdravko Marić, presente in aula, innanzitutto “a mettere ordine nelle casse dello Stato, ad attuare le riforme strutturali necessarie, e soltanto
dopo siano i cittadini croati a decidere nel corso di un referendum se adottare la moneta unica europea”, ha concluso Pavliček, affermando che “molti di coloro che oggi sono
favorevoli all’euro, presto si renderanno conto che era meglio tenersi la kuna”. Marić ha dichiarato che l’introduzione dell’euro comporterà una spesa di 2 miliardi di kune. “Stiamo per entrare nell’Eurozona, ma l’economia croata non è pronta per questo passo”, ha detto invece, Miroslav Škoro del gruppo parlamentare “Per una Croazia giusta”. “L’euro arriva in un momento molto difficile per il mondo, sia per quanto concerne l’inflazione galoppante che la guerra in Ucraina”, ha aggiunto Škoro, precisando però che è conscio del fatto che Zagabria “abbia assunto degli obblighi ai sensi dell’Accordo d’adesione all’Ue”. Dall’altro canto Krešo Beljak del Partito dei contadini (HSS) è assolutamente favorevole alla moneta unica. “È l’ultimo chilometro del viaggio intrapreso dalla Croazia verso le integrazioni euroatlanti-
che – ha detto – e ciò che abbiamo sempre voluto dall’ormai lontano 1990”. La speranza di Beljak è che “con l’introduzione della moneta unica non assisteremo a un’impennata dei prezzi, ma credo che il governo abbia già messo in atto dei meccanismi per evitare un
simile scenario”. Sulla stessa frequenza d’onda anche Dario Zurovec (Fokus), che ha invitato i colleghi parlamentari a ragionare su quanti vantaggi comporterà l’adozione dell’euro. “Stiamo vivendo un periodo storico in cui i mercati sono molto instabili, quando assistiamo alla corsa impazzita dei prezzi delle materie prime e delle fonti energetiche. Però, l’euro è la seconda
valuta più stabile al mondo”, ha ribadito Zurovec, invitando i cittadini a risparmiare nella moneta unica europea.

Prima la doppia esposizione dei prezzi, poi l’ingresso nell’Eurozona
Dal 5 settembre prossimo, in base al piano del governo, sarà introdotta la doppia esposizione dei prezzi, sia in kune che in euro, affinché il processo d’adattamento dei cittadini e dell’economia in generale sia quanto più morbido. L’euro dovrebbe diventare la valuta ufficiale della Croazia il 1.mo gennaio 2023. La doppia esposizione proseguirà per tutto il 2023, anno nel corso del quale i cittadini non avranno alcuna spesa per il cambio dei contanti dalla kuna in euro. La sostituzione potrà essere effettuata in banca, alla posta e agli sportelli dell’Agenzia
finanziaria (Fina). Il cambio delle monete e delle banconote della kuna nella moneta unica europea sarà possibile anche dopo la scadenza di questo periodo, ma soltanto presso la Banca centrale croata (HNB). Il ministro delle Finanze, Zdravko Marić, ha ricordato che in base alle esperienze degli altri Paesi che hanno adottato l’euro, “i prezzi dovrebbero aumentare tra lo 0,2 e lo 0,4 per cento”.

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