Croazia. Il grande ritorno delle navi da crociera

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Croazia. Il grande ritorno delle navi da crociera
Una nava da crociera ormeggiata a Zara. Foto: Dino Stanin/PIXSELL

Sono stati 97mila i turisti giunti in Croazia nei primi cinque mesi dell’anno grazie alle navi da crociera. In totale sono state 135 le navi di questo tipo che hanno fatto il giro dell’Adriatico entrando nelle acque territoriali della Croazia, ovvero toccando le sue destinazioni crocieristiche sempre più gettonate a livello internazionale. Si tratta di un risultato ragguardevole, soprattutto se confrontato alle zero dell’anno scorso dovuto alla pandemia che ha messo a dura prova il settore crocieristico negli ultimi due anni.
Stando ai dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica, le crociere sono state compiute da un totale di 48 navi diverse, provenienti da 11 Stati. Le navi battenti bandiera delle Bahamas sono state quelle che hanno fatto più viaggi, per un totale di 34, mentre a seguire quelle registrate a Malta con 22 arrivi, poi quelle battenti bandiera panamense, con 17 crociere. Seguono le navi quelle battenti bandiera norvegese, con 15 crociere, e infine entrambe con 14 viaggi, le navi con bandiera italiana e delle Isole Marshall.
Il mercato è dunque in netta ripresa rispetto al periodo pandemico, quando praticamente non si è viaggiato affatto, in Croazia almeno. Il confronto con il 2019, anno record del settore turistico sotto molti aspetti, compreso quello delle crociere, rimane però ancora negativo. Il numero totale dei viaggi riesce comunque a reggere un po’ il confronto, con un meno 21,1 per cento nei primi cinque mesi dell’anno, ma quando si fanno i calcoli sul numero totale di turisti arrivati per questo tramite il risultato parla di un meno 61 per cento.
La parte del leone all’area dalmata
Le crociere rimangono poi un fenomeno limitato in modo particolare, almeno finora, alle Regioni più meridionali della Croazia, con il 45,2 per cento di tutte le navi che hanno attraccato nei porti croati che si è fermato nella Regione di Ragusa e della Narenta (Neretva), mentre un altro 32 per cento ha fatto tappa negli scali della Contea di Spalato e della Dalmazia. Risalendo un po’ di più l’Adriatico orientale, fino alla Regione di Zara, si registra ancora un 15,5 per cento di arrivi, mentre in quella di Sebenico e di Knin non si va oltre il 4 per cento. A conti fatti questi significa che Istria e Regione litoraneo-montana si spartiscono appena il 3 per cento delle crociere rimanenti, che sono quasi tutte appannaggio della Regione istriana. La classifica delle città più visitate mette invece in ordine: Ragusa (Dubrovnik), Spalato, Zara, Curzola (Korčula), Sebenico e Lesina (Hvar).
Considerando la situazione pregressa e la ripresa in corso ci si attende però che nei prossimi mesi si possa ridurre il divario visto nei primi cinque mesi con il 2019. Già prendendo in analisi il solo mese di maggio si nota come quest’anno ci siano state 73 crociere con 56.400 passeggeri, contro gli 88 viaggi con 141mila passeggeri del maggio del 2019. Anche se non tutti sono contenti del sovraffollamento dei centri storici della Dalmazia provocato dallo sbarco dei passeggeri dei mastodonti del mare, in particolare nel periodo dell’alta stagione, resta il fatto che il turismo crocieristico è sicuramente un buon indicatore dello stato di salute dell’industria dell’ospitalità nazionale e dell’attrattiva che esercitano determinate destinazioni.

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