Croazia. I media compatti contro il linguaggio dell’odio

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Croazia. I media compatti contro il linguaggio dell’odio

La Voce del popolo si trova in buona compagnia. Pure i quotidiani Novi list, Glas Istre, Jutarnji list, Slobodna Dalmacija, 24 sata, Večernji list e Glas Slavonije, nonché la Radiotelevisione croata (HRT), il network informativo N1, i portali Telegram, T-portal, Tris, Zagreb.info… hanno abbracciato l’iniziativa promossa dall’Ordine croato dei giornalisti (HND) e dal Sindacato dei giornalisti della Croazia (SNH) tesa a stigmatizzare e contrastare la diffusione del linguaggio dell’odio. Le due organizzazioni, si ricorda, hanno invitato tutti i mezzi d’informazione a bloccare dalle 11 alle 13 di oggi, venerdì i commenti sotto i testi pubblicati sui rispettivi siti Internet e sulle reti sociali.
Il presidente dell’HND, Hrvoje Zovko, ha spiegato che l’azione, dal valore simbolico, segna l’inizio della battaglia comune della sfera mediatica contro il linguaggio dell’odio. Ha rilevato che il fenomeno è sfuggito al controllo, ossia che il linguaggio dell’odio, che finora era rimasto prevalentemente confinato sulla Rete, ha iniziato a diffondersi pure nel mondo reale. A sua volta la fiduciaria dell’SNH, Maja Sever, ha rilevato che è “estremamente importante riflettere tutti insieme, dialogare e trovare un accordo su come lottare contro il linguaggio dell’odio”. Maja Sever ha osservato che al di là degli attacchi rivolti ai giornalisti l’impensierisce il fatto che il ricorso al linguaggio dell’odio si stia trasformando in una cosa “normale”, tanto che talvolta non suscita neppure più l’indignazione dell’opinione pubblica. Hrvoje Zovko e Maja Sever si sono detti soddisfatti dell’adesione ottenuta dall’iniziativa e hanno invitato i colleghi a inviare i loro contributi all’#danemanovinara, ossia a spiegare perché i giornalisti e l’informazione sono importanti per la democrazia.
Intanto, il ministro della Cultura e dei Media, Nina Obuljen Koržinek ha ribadito che i redattori dei mezzi d’informazione in futuro non risponderanno più soltanto dei testi scritti dai loro giornalisti, ma anche dei commenti pubblicati dagli utenti. Il ministro ha affrontato la questione in un’intervista rilasciata al Večernji list, nel corso della quale si è soffermata pure sulla bozza della nuova Legge sui mezzi d’informazione elettronici, che tra un paio di settimane dovrebbe essere presa in analisi dal governo. La misura in questione è connessa alla decisione assunta ieri l’altro dall’Esecutivo di scongiurare l’escalation della radicalizzazione della società. Nina Obuljen Koržinek ha detto che la manovra non intende fomentare la censura, bensì contrastare i fenomeni, quali il linguaggio dell’odio, che istigano all’intolleranza.

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